Slava Bykov: "Martensson? Gli svedesi sono sensibili all'ambiente che li circonda"
L'ex stella russa si è intrattenuto con noi per discutere di diverse tematiche: "Io come coach della Nazionale? Grazie, ma il nome giusto è Arno Del Curto"
FRIBORGO - Vyacheslav "Slava" Bykov, uno dei più grandi talenti di sempre che la LNA abbia potuto apprezzare, è ritornato in Svizzera all'inizio di questa stagione ed è attualmente un dirigente del Friborgo.
Prima di questa esperienza il 55enne ha allenato con successo per ben 11 anni, vincendo numerosi trofei: due Mondiali alla guida della Russia (2008 e 2009) e due campionati di KHL con il Salavat Yulaev Ufa (2011) e con lo SKA di San Pietroburgo (2014). In quest'ultima esperienza Bykov ha alzato la Coppa Gagarin insieme al bianconero Tony Martensson.
L'ex stella si è fermata a chiacchierare con noi a proposito del difficile ambientamento del centro bianconero e della Nazionale svizzera, la quale non ha più Hanlon in panchina (sostituito ad interim da Hollenstein ndr) e che necessiterebbe di un timoniere con le caratteristiche dell'ex campione russo che, da giocatore in Svizzera, ha totalizzato la bellezza di 651 punti (242 reti!) in 332 partite. Nella sua carriera ha vinto inoltre da atleta, fra gli altri trofei, anche la bellezza di cinque Mondiali e due Olimpiadi da protagonista assoluto.
Slava Bykov, come mai secondo lei Tony Martensson sta facendo così fatica con il Lugano?
"Innanzitutto bisogna dire che i giocatori svedesi sono in generale molto sensibili all'ambiente che li circonda e per rendere al massimo devono sentirsi bene. Tony è un playmaker che ha l'abitudine di giocare con dei compagni di linea molto rapidi ai quali può essere utile il suo gioco. È un giocatore a cui piace costruire le azioni e lavora bene in fase difensiva. Adesso che Fischer ha deciso di schierarlo insieme a Klasen e Pettersson dovrebbe riuscire a dimostrare il proprio potenziale. I tre giocatori si conoscono e in questo modo possono tirare fuori tutto il loro potenziale e trascinare il gruppo".
Cosa ne pensa del Lugano?
"È abbastanza sorprendente vedere i bianconeri in fondo alla classifica, anche perché a inizio campionato nessuno si aspettava questa situazione. Nella sfida contro il Friborgo per esempio erano un po' contratti: sulla carta la rosa ha qualità e i giocatori dovrebbero svegliarsi. Credo inoltre che rispetto alla stagione precedente sia la squadra di LNA che si sia rinforzata di più. Sono però convinto che la squadra si riprenderà, deve solo iniziare a vincere qualche partita. È una questione di fiducia e di lavoro".
Magari è Fischer che non riesce a trovare gli equilibri giusti?
"Patrick allena da diverse stagioni il Lugano e conosce bene l'ambiente. Delle volte bisogna passare da un percorso più tortuoso e difficile proprio per riuscire a trovare i meccanismi giusti per gestire le situazioni complicate. Questa è la vita dell'allenatore e sono delle esperienze che forgiano il carattere. La squadra deve restare unita e applicarsi al massimo per uscire da questa situazione".
E per il Friborgo potrebbe essere la volta buona?
"Preferisco restare con i piedi per terra nonostante la squadra finora stia disputando una stagione eccellente. Bisogna continuare su questa strada e lavorare duramente. Quest'anno il gruppo è cambiato molto ed è composto da tanti giovani, mi auguro che riuscirà a mantenere questa costanza. La società ha comunque grandi ambizioni e sarebbe anche molto importante per la regione, visto che aspetta da troppo tempo il titolo. Mottet? L'ho allenato agli inizi della mia carriera quand'era un bambino negli anni 2000. Sono molto contento che è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nell'élite dell'hockey".
Bykov sulla panchina della Nazionale?
"Ho un buon rapporto con voi giornalisti sportivi e ogni volta che si libera un posto pensate sempre a me. Vi ringrazio, ma la Federazione ha il suo profilo e sa esattamente che tipo di allenatore necessita. È un tema delicato, ma sono sicuro che verrà trovata una persona adatta per questa squadra. Penso che il miglior candidato attualmente sia Arno Del Curto, che sarebbe in grado di gestire sia il Davos che la Svizzera. Avrebbe inoltre ogni tipo di interesse per vincere con entrambe le squadre".
Adesso c'è Hollenstein ad interim, tuo ex avversario di tante battaglie da giocatore (Kloten-Friborgo ndr). Cosa ne pensa di lui?
"È stato un giocatore eccellente e ha già qualche esperienza da allenatore. Avrebbe anche lui tutte le caratteristiche per condurre la Nazionale e sono sicuro che se dovesse raggiungere qualche risultato, potrebbe restare in panchina. Felix è una buona scelta e sono comunque convinto che bisogna lasciare la possibilità agli head-coach svizzeri di allenare la Nazionale".
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