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Patrick Fischer ha fotografato la situazione del suo Lugano al termine della prima settimana di amichevoli: "Non mi sono piaciute alcune cose contro il Bienne. Martensson? Con lui zero reti subite"
LUGANO - Tre amichevoli in una settimana, condite da una vittoria piena, una ai rigori e una battuta d'arresto sempre al termine della lotteria dei rigori: il Lugano si avvicina all'avvio del campionato con diversi aspetti positivi e con diversi dubbi e situazioni da sistemare. Patrick Fischer, però, non si tira indietro e, in vista della trasferta di Colonia, ha parlato con molta sincerità e schiettezza.
"Anche se è arrivata la vittoria, contro il Bienne diverse cose non mi sono piaciute. Non eravamo contenti ma è anche vero che avevo messo in preventivo che avremmo potuto disputare un match del genere - ha esordito - I ragazzi erano stanchi quindi ci sta una prestazione così sottotono. Mi è piaciuta la reazione e il fatto che nel terzo periodo siamo riusciti a riaumentare il ritmo. La prima settimana di amichevoli ci serviva per provare alcuni schemi e trovare alcuni equilibri: da adesso in poi dobbiamo lavorare per sistemare gli errori e perfezionare ciò che già funziona".
Nelle tre sfide disputate fin qui non sono mai scesi in pista, tra gli altri, sia Steve Hirschi che Julien Vauclair. Due assenze non da poco... "Ovviamente ci manca il loro apporto, anche se le loro assenze offrono ad alcuni giovani la possibilità di trovare molto più ghiaccio. Tutti devono lottare per conquistarsi e meritarsi il posto. Sicuramente quando Julio e Steve rientreranno ci daranno una mano anche nella fase di costruzione dell'azione, oltre che in quella difensiva... alcuni errori di manovra difficilmente ricapiteranno. I tempi di recupero? Tutti gli infortunati, compreso Sannitz, verranno a Colonia: Steve e Raffa penso che rientreranno in pista questa settimana, mentre Vauclair sicuramente sarà disponibile per la doppia sfida col Kloten", ha continuato.
Fischer, nella sfida col Bienne, ha apportato alcune modifiche nelle linee, mantenendo sempre le stesse ali ma cambiando i centri: Steinmann ha giocato in seconda con Hofmann e Brunner, mentre Filppula è sceso in terza con Bertaggia e Walker. Solo un caso? "A differenza dell'anno scorso, cercheremo di mantenere le linee fisse. Senza troppi cambi anche nei terzetti d'attacco... col Bienne ho voluto cambiare qualcosa per provare nuove soluzioni perché non ero contento di alcuni aspetti", ha sottolineato l'head coach che per quanto riguarda la tematica dei giovani si è detto molto soddisfatto. "Tutti hanno una gran voglia di mettersi in mostra e di giocare: giovedì non hanno giocato Fazzini e Morini, ma il tutto rientrava nella consueta rotazione".
Chi invece non si muove dal suo posto in squadra è Tony Martensson: due gol contro il Bienne e una solida prestazione su tutto il ghiaccio. "Stiamo parlando di un giocatore che 3-4 anni fa è stato il miglior attaccante in Russia. So benissimo che quella linea può trovare il gol da un momento all'altro, ma c'è un aspetto che conta più di tutti: il primo blocco, fin qui, non ha mai incassato una rete in tre partite. L'anno scorso invece rischiavamo sempre di subire i contropiedi: Tony è un centro completo, è orgoglioso e si impegna tantissimo a lavorare anche in fase difensiva, dando equilibrio alla squadra".
Manzato o Elvis? Elvis o Manzato? Dopo tre partite i due portieri hanno disputato 95' a testa: ma si è già stabilità una griglia di partenza tra i due goalie? "Assolutamente no! Chi starà meglio giocherà! Abbiamo due portieri titolari", ha concluso Fischer.
