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LNA"Lugano è la nostra ultima chance. Ambrì? È ancora in corsa"

17.02.15 - 08:21
Il tecnico del Friborgo, Gerd Zenhäusern, si è espresso a proposito della delicatissima lotta per ottenere l'ultimo posto disponibile per i playoff
"Lugano è la nostra ultima chance. Ambrì? È ancora in corsa"
Il tecnico del Friborgo, Gerd Zenhäusern, si è espresso a proposito della delicatissima lotta per ottenere l'ultimo posto disponibile per i playoff
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LUGANO - Si disputa questa sera - Martedì 17 febbraio - il 47esimo turno di LNA. Il Lugano ospiterà alla Resega un Friborgo disperato alla ricerca di punti preziosi per tentare l'aggancio al Bienne in ottava piazza, mentre l'Ambrì giocherà alla Valascia contro lo Zurigo. Dal canto loro i Seelanders affronteranno lontani dalle mura amiche lo Zugo. L'Head-coach dei burgundi - Gerd Zenhäusern - seguirà sicuramente con interesse la sfida della Bossard Arena, anche perché il Friborgo non deve solo vincere per qualificarsi ai playoff, ma sperare anche che il Bienne perda. Il 42enne aveva sostituito sulla panchina Hans Kossmann il 18 ottobre scorso per tentare di recuperare un inizio di campionato disastroso, quando alle redini c'era il suo predecessore.

Gerd Zenhäusern, come vedi la sfida contro i bianconeri?
"Per noi è un po' l'ultima chance se vogliamo raggiungere i playoff. Sappiamo che il Lugano è una grande squadra composta da giocatori di talento, ma noi non abbiamo più niente da perdere. Siamo consapevoli che siamo sotto la linea e che ci mancano ancora quattro partite, quindi dobbiamo vincere a tutti i costi e sperare che il Bienne perda".

Il Friborgo, si sa, è una squadra con giocatori di assoluto valore. Cos'è successo però quest'anno e cos'è cambiato da quando sei arrivato?
"Quando sono arrivato abbiamo disputato 10-12 partite molto positive, poi siamo incappati in molti infortuni, fra cui sei attaccanti su tredici e non ne avevamo altri in rosa. Questo ci ha penalizzato oltre modo e ci ha limitato: siamo stati costretti a ricorrere a una decina di licenze di LNB - che prima del mio arrivo non c'erano - e a spremere i titolari che erano rimasti integri. Di conseguenza questi ultimi hanno consumato tante energie, sono stanchi e adesso non riescono a giocare tutte le gare al 100%. Quando poi si inizia a perdere, psicologicamente non è sempre evidente gestire le situazioni".

Cosa ne pensi del Bienne? Sembra in calo...
"Non penso che il Bienne sia veramente in calo. Se a inizio stagione avessero detto ai Seelanders di firmare per ritrovarsi a quattro giornate dal termine della regular season ottavi, con cinque punti di vantaggio sulla nona piazza, avrebbero sicuramente accettato. A Bienne si firma per questo tipo di situazione, perché c'è sempre questa paura di fare i playout. I Seelanders si trovano in una condizione diversa rispetto a noi: sono anche loro sotto pressione, ma è una pressione piuttosto positiva, perché hanno tutto da guadagnare, per noi è invece il contrario. A Friborgo ci sono tante aspettative, il pubblico, l'ambiente e la società hanno molte pretese che non rispecchiano la situazione attuale della squadra. Poi è normale che in una stagione di alti e bassi subentra una certa frustrazione: i miei giocatori non sono abituati a vivere la stagione sotto la linea". 

La lotta sarà solo fra Friborgo e Bienne?
"No, il Kloten e l'Ambrì sono ancora in corsa. Non dimentichiamoci che il Losanna l'anno scorso si è reso protagonista di un recupero prodigioso, le sorprese ci saranno sempre e finché c'è la matematica ci sarà sempre speranza. Ci sono 50 turni da giocare e i bilanci si fanno alla fine, bisogna lottare fino all'ultimo secondo". 

 

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