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DERBYAmbrì-Lugano da paHuras: “Klasen-Pettersson come Domenichelli-Trudel”

05.12.14 - 07:00
Larry, ex bianconero e biancoblù, ha ricordato i suoi anni di stracantonali e scelto un top team: “Gli Jaks, Gianini, Petrov e… non so, sono indeciso per il centro”
Ambrì-Lugano da paHuras: “Klasen-Pettersson come Domenichelli-Trudel”
Larry, ex bianconero e biancoblù, ha ricordato i suoi anni di stracantonali e scelto un top team: “Gli Jaks, Gianini, Petrov e… non so, sono indeciso per il centro”
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AMBRÌ - Undici stagioni spese tra Lugano e Ambrì. Un’infinità di derby vissuti a bordo pista. Urlacci, sorrisi e smorfie. Larry Huras, da Listowel, è sicuramente uno dei grandi protagonisti delle stracantonali dell’ ultimo ventennio.

L’uomo venuto dal freddo (in questo periodo le minime in Ontario sono già abbondantemente sotto lo zero) sta vivendo ora una stagione di “esplorazione” in Germania, nella DEL, dove guida l’Ingolstadt, terza forza del campionato. La Lega tedesca è ricca di fascino e novità, è in grande sviluppo ma…. non è quella svizzera.

“È una bella esperienza, mi sto sorprendendo - ha sottolineato proprio il 59enne canadese ex biancoblù e bianconero - Le differenze con la LNA sono parecchie ma, in fondo, l’hockey è sempre l’hockey”.

Diverso è il livello del gioco…
“Sì, anche se qui negli ultimi anni la qualità è aumentata parecchio. La Federazione permette a ogni club di tesserare nove stranieri e, per questo motivo, di buoni giocatori se ne vedono a ogni partita. No, la grande differenza con la Svizzera riguarda le trasferte. Quando si gioca fuori casa spesso si deve partire il giorno prima della partita. Sapete, la Germania è grande…”.

Durante i viaggi avrai modo di tenerti informato. Piuttosto, quanto sai di LNA?
“Molto, mi tengo informato appena posso. Guardo video, studio le partite. So, per esempio, che l’Ambrì ha ultimamente avuto problemi con i portieri…”.

Già, quel pasticciaccio con Flückiger e i guai al ginocchio per Zurkirchen. Entrambi non saranno sul ghiaccio nel weekend. A proposito delle partite: sabato ce n’è una particolare alla Valascia.
“Il derby! Che match incredibile. È un appuntamento imperdibile per i ticinesi e il loro hockey. È importantissimo per l’Ambrì, per il quale rappresenta da sempre il punto più alto della stagione, e ovviamente anche per il Lugano. Le motivazioni saranno al massimo per entrambe le squadre ma forse sono i biancoblù quelli a tenerci di più; quelli per i quali il successo ha maggior valore”.

Domada secca: chi vince?
“A questo punto della stagione, quando ormai più della metà delle contese è stato giocato, non è difficile analizzare la sfida. Il Lugano è tutto Pettersson e Klasen. Se loro due “gireranno” la truppa di Fischer vincerà. Se questi avranno invece qualche problema, allora i leventinesi avranno la possibilità di dire la loro. L’Ambrì potrà poi vedere le proprie chances crescere ulteriormente se riuscirà a disinnescare il powerplay dei cugini”.

Hai vissuto tantissimi derby da protagonista, su entrambe le panchine. Qual è il tuo ricordo più bello?
“Ce ne sono tanti, davvero, fatico a scegliere. Fatemi pensare…”.

Abbiamo tutto il tempo che desideri.
“Ci sono. Per quanto riguarda la mia carriera biancoblù dico il primo match giocato alla Resega nell’anno del mio ritorno (stagione 2006-2007). Ricordo che mancavano pochi giorni a Natale e che vincemmo di misura, mi pare 3-2 (era il 23 dicembre 2006, finì 3-1, ndr), grazie alla voglia e ai numeri di Trudel e Domenichelli”.

E in bianconero?
“L’ultimo successo, acciuffato all’overtime alla Valascia grazie al punto di Heikkinen”.

Hai parlato di Trudel e Domenichelli. Quella coppia può essere paragonata all’attuale Klasen- Pettersson?
“Senza dubbio”.

Ora proviamo a giocare un poco. Negli ultimi venti anni di derby hai allenato grandissimi campioni. Se ti chiedessimo il tuo top team, la squadra che, potendo, schiereresti sul ghiaccio sabato, che nomi ci faresti?
“Anche qui è molto difficile. La scelta è davvero ampissima”.

Continuiamo a non avere fretta…
“Va bene - ha aggiunto divertito Huras - allora fatemi pensare”.

In porta?
“Pauli Jaks”.

In difesa?
“Senza dubbio Tiziano Gianini e Nummi. Poi, fatemi continuare. All’ala destra schiero Peter Jaks e alla sinistra vado con Oleg Petrov”.

Non male la squadretta. Ma manca il centro…
“Durissima. Sono indeciso tra Metro e McLean”.

Due bianconeri…
“Ci sono. In mezzo scelgo Franz Steffen”.

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