Il 49enne ex allenatore del Teramo non siederà sulla panchina bianconera: «Non me la sono sentita, era un salto nel buio»
LUGANO - Vincenzo Vivarini non sarà l'allenatore del Lugano. Il 49enne tecnico abruzzese ci ha infatti appena comunicato che ha rifiutato l'offerta di Angelo Renzetti.
L'affare pareva praticamente fatto, l'ex tecnico del Teramo si era preso qualche giorno - dopo l'incontro di lunedì con il presidente bianconero - per riflettere e per studiare le partite della squadra dell'anno scorso. Evidentemente la "pausa" non ha portato consiglio... positivo.
«Non me la sono sentita, era un salto nel buio, qualcosa di troppo grande per me - ci ha confermato proprio Vivarini - È stata una scelta davvero sofferta ma penso che una persona, alla fine, debba fare quel che si sente. A me piace pianificare tutto e nel progetto Lugano c'erano troppi punti che non mi convincevano».
Negli ultimi giorni si è parlato di un accordo che non arrivava per problemi di "durata" e compenso.
«Nulla di tutto ciò, nulla di vero. Queste questioni, anzi, non sono state trattate con il club. Avrei davvero voluto lavorare con Renzetti ma, semplicemente, non me la sono sentita. Ora mi fermerò e attenderò un progetto che mi ispira. Tra poco rifiuterò anzi anche la proposta del Latina, che come il Lugano si era fatto avanti offrendomi la panchina per l'anno prossimo».
Farà il disoccupato di lusso...
«Spero che prima o poi bussi alla mia porta una squadra con qualcosa di serio, che mi entusiasmi. Sono senza lavoro... ma i miei amici a volte lo dicono che sono matto».