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MILANOCaressa: "La Svizzera non ha vinto nulla"

12.12.13 - 07:03
Ironico e pronto alla battuta, il giornalista non si è sottratto alla reprimenda "elvetica" ma poi ha aggiustato il tiro: "La vostra Nazionale è stata sfortunata. Petkovic? Troppe aspettative, miracoli non se ne possono fare"
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Caressa: "La Svizzera non ha vinto nulla"
Ironico e pronto alla battuta, il giornalista non si è sottratto alla reprimenda "elvetica" ma poi ha aggiustato il tiro: "La vostra Nazionale è stata sfortunata. Petkovic? Troppe aspettative, miracoli non se ne possono fare"
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MILANO (Italia) – “Ma dai, era solo una battuta”. Il primo approccio con Fabio Caressa, volto (e voce) di SkySport notissimo a tutti gli appassionati di calcio, è stato spiazzante. Te lo aspetti rigido e formale e ti ritrovi invece a parlare con un professionista convinto delle proprie idee ma sempre pronto a sdrammatizzare. Te lo immagini immerso nel ruolo di star dei giornalisti – e per questo irraggiungibile – e ti ritrovi invece a confrontarti con il vicino di casa o con quello che puoi tranquillamente incontrare al bar per il caffè. Con una persona normalissima insomma. Con una di quelle con le quali puoi tranquillamente sederti per chiacchierare un po’ di pallone.

Ma questa persona normalissima, apriti cielo, si è azzardata a dire : “La Svizzera, a meno che non si faccia un torneo di calcetto delle banche, non può essere testa di serie”.

Mai ironia fu maldigerita dai tifosi rossocrociati.
“Era chiaramente uno scherzo – ha sottolineato Caressa – penso infatti che quello elvetico sia un gruppo interessante. Giovane ma comunque ricco di qualità”.

Che potrà dunque fare bene?
“La vostra Nazionale è molto cresciuta negli anni. Attenzione però, non può certo festeggiare: nemmeno lei, nonostante fosse testa di serie, ha avuto un sorteggio favorevole per il Brasile. Francia, Honduras ed Ecuador sono avversarie pericolose”. 

Ma se ci sono tanti complimenti, perché allora quella battuta prima delle palline?
“Ma perché sì. In fin dei conti, davvero, la Svizzera non ha vinto nulla. Io penso che al momento del sorteggio, in manifestazioni così importanti, debba venir riconosciuto il valore “storico” di una nazione. Debbano venir privilegiate squadre che negli anni hanno saputo lasciare il segno nel pallone. E guardate che non mi riferivo solo ai rossocrociati. Pensavo anche alla Colombia e al Belgio. Mentre dalla prima fascia oltre all’Italia sono rimaste fuori squadre come la Francia, l’Olanda e l’Inghilterra”.

Non c’è solo il Mondiale per nazioni. In questi giorni scatta quello per club. Sarà Ronaldinho contro Bayern?
“Probabile anche se io faccio un tifo sfrenato per Marcello (Lippi, mister del Guangzhou Evergrande, ndr)”.

Sarebbe bello se il club cinese potesse lasciare il segno. Sarà però difficile.
“Non so. La squadra è organizzata, è già da qualche giorno in Marocco e poi è guidata da un fuoriclasse. Lippi è davvero un maestro. Ma ci pensate, alla sua età ricominciare tutto dall’altra parte del mondo. Rimettersi in discussione...”.

C’è qualcos’altro che può farti parlare di Svizzera. Sei di Roma. Puoi raccontarci di Petkovic...
“Vlado ha avuto la sfortuna, se così si può dire, di fare un grandissimo primo anno. Ha avuto un tale clamoroso avvio sulla panchina biancoceleste che intorno a lui si sono create aspettative grandissime. Però miracoli non se ne possono fare. Se la squadra è la stessa della stagione passata e in più Hernanes non gira, Klose non c’è mai e non puoi disporre nemmeno di Mauri, allora tutto diventa più complicato”.

Per la panchina, come sostituto di Vladimir, si parla di Yakin.
“Murat mi piaceva molto come giocatore. Come allenatore invece lo conosco poco. Però quelli come lui, molto tattici già sul campo, di solito diventano buoni mister. A Basilea mi pare stia facendo bene. Magari davvero può arrivare in Italia”.

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