"Portare sfortuna? Solo una battuta. Quando Slettvol teneva fuori Vrabec…"

JJ Aeschlimann ha risposto ironicamente a Vetterli e ricordato uno dei coach "duri" della sua epoca
LUGANO – Nello “scambio” Vetterli-Aeschlimann, si era scritto la scorsa settimana, ha fatto il colpo l’Ambrì. Il dirigente ex Lugano ha infatti portato in Leventina la sua dose di fortuna. E i biancoblù come d’incanto, dopo anni passati a inseguire i cugini, si sono trovati a vivere una stagione da lepri.
Se un club ci ha guadagnato uno deve per forza averci perso. Chi è arrivato alla Resega è dunque da bacchettare?
“Ma no, Vetterli ha affrontato l’argomento con ironia, con una battuta, e io faccio lo stesso – ci ha stoppato JJ Aeschlimann, direttore generale bianconero - Cosa volete che vi dica? Secondo me lo scambio non sta in piedi: lui di là fa il gran capo. Io, qui, mi occupo di altro. Quindi siete fuori strada”.
Nessuno ti ha fatto pesare la coincidenza?
“No, non direi. Per fortuna l’hanno percepita in un altro modo”, ha aggiunto ridendo il 46enne dirigente.
Scherzi a parte, questo Lugano sta convincendo. Sta crescendo parecchio…
“Stiamo vivendo un ottimo momento, è vero, e questo è un premio per le scelte del club. Però non fatemi parlare di hockey, di ghiaccio. È meglio non fare confusione sui ruoli. Io ora curo altri aspetti del club”.
Come quelli riguardanti il pubblico…
“Esatto. E quei numeri sono positivi. Molto. Non abbiamo ancora tutti i dati, ma sembra davvero che la media di presenze alla Resega stia crescendo. E poi l’ambiente è ottimo. I tifosi hanno forse capito e apprezzato la strategia della società e nonostante l’inizio difficile ci sono stati e ci stanno vicino. È importante”.
Già il club. Schierarsi dalla parte del coach è stata una scelta vincente. Tu, che del Lugano sei stato una bandiera per quattordici anni, ricordi altri allenatori tanto avvezzi alle scelte impopolari?
“Qualcuno c’era. Ai miei tempi, un anno, John Slettvol decise di non far giocare praticamente mai Vrabec nei playoff. E sì che Thomas veniva da una grande stagione, pareva un intoccabile. Ma vedete… sono i risultati a fare la differenza”.



