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LUGANOSoffriamo tutti di phubbing?

12.06.17 - 07:00
Utile sarebbe rispettare la regola del 3: quando si è almeno tre persone in un gruppo, bisogna spegnere tutti gli apparecchi mobili e mantenere la conversazione aperta
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Soffriamo tutti di phubbing?
Utile sarebbe rispettare la regola del 3: quando si è almeno tre persone in un gruppo, bisogna spegnere tutti gli apparecchi mobili e mantenere la conversazione aperta

LUGANO - «…eravamo in un ristorante con dei nostri amici, era sera, quando siamo arrivati al tavolo c’erano già quattro/cinque amici seduti ed ognuno stava controllando il proprio cellulare. Io e mia moglie ci siamo guardati e abbiamo incominciato a riflettere su quello che stava succedendo. Nessuno interagiva nel gruppo, tutti erano chini sul loro smartphone. Apparentemente l’ambiente era sereno e tranquillo, ma mancava qualcosa di importante. Cos’è che mancava? Questo ci siamo domandati. Mancava la comunicazione!

Mancava il calore, mancavano le parole! Tutti erano assorti nella relazione prioritaria con il proprio smartphone. Cosa facciamo? Ci siamo detti io e mia moglie. Abbiamo deciso di arrivare al tavolo e di incominciare a intrattenere la comunicazione sul problema del phubbing».

Così Giacomo, 39 anni, bancario, raccontava l’inizio della serata trascorsa con gli amici. Una delle tante serate che avevano trascorso, lui e sua moglie, finché non sono arrivati alla conoscenza del phubbing. La parola phubbing origina dalla parola phone + la parola snubbing. La definizione della parola phubbing, introdotta nel 2012 nel dizionario, è: ignorare una persona o il gruppo o tutto l’insieme, quando si è una situazione sociale, poiché occupati a interagire con il proprio smartphone o qualsiasi altro apparecchio mobile, quali tablet, computer, etc.

Il phubbing sta creando cambiamenti fisiologici della nostra persona, tanto è vero che parliamo anche della sindrome del collo piegato, che significa che i muscoli del collo, rimanendo spesso inclinati verso il basso per guardare lo smartphone, stanno modificando la loro fisiologia. Sherri Turkle, professore di Psicologia al Massachusetts Institute of Technology parla dell’importanza della regola del 3. La regola del 3 definisce che quando si è almeno tre persone in un gruppo, bisogna spegnere tutti gli apparecchi mobili e mantenere la conversazione aperta. Infatti la mancanza di interazione comunicativa toglie anche il calore emozionale e progressivamente ci fa entrare in un senso di profonda solitudine sociale. Una delle conseguenze della solitudine sociale è l’entrata in un circuito di solipsichismo, che rischia di portare a disagi della sfera psicologica. Pertanto dobbiamo riprendere a comunicare fra le persone, senza nascondersi in una interazione con un apparecchio mobile, escludendo il mondo da noi.

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