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Il 2014 sarà l'anno europeo contro lo spreco alimentare. Una grande occasione per imparare a buttare meno cibo, aiutando l'ambiente e il proprio portafoglio.
Secondo una recente ricerca (WWF Svizzera e foodwaste.ch), nella Confederazione ogni anno quasi un terzo del cibo prodotto non raggiunge la tavola ma la spazzatura! Con i tanti nutrienti benefici, viene gettata anche una enorme quantità di risorse economiche, energetiche e umane. Nella classifica dello spreco alimentare, vince quello domestico. Spesso frutta e verdura finiscono tra gli scarti anche solo per piccole imperfezioni come lievi ammaccature, alterazioni di forma o di colore.
Il consumatore è spesso viziato e richiede ortofrutta di formato e colori standard senza alcuna variazione, dimenticando che in natura niente è omogeneo e seriale. Anzi, differenze e diseguaglianze sono alla base del bene prezioso della biodiversità che offre (a breve forse non più) infinite varietà ricche di principi nutritivi differenti ed essenziali per il benessere e la salute dell'uomo.
Tutta la filiera alimentare (produzione agricola, industria di trasformazione e agro alimentare, distribuzione e consumatori) deve essere maggiormente coinvolta in un progetto di riduzione degli sprechi (sempre più inaccettabili per la salute del pianeta) e incentivi al recupero dei prodotti alimentari. Il messaggio è quindi quello che il cibo è frutto di investimenti, tempo e fatica: un bene prezioso che non può in nessun modo essere buttato via.