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Il nostro Cantone prepara i giovani a fare esperienze all'estero? Il Ticino da solo può bastare?
Recentemente una conoscente mi faceva notare un fatto estremamente semplice. I nostri giovani quali possibilità hanno di trovare lavoro oltre Gottardo o al di fuori della Svizzera e quindi, detto altrimenti, di costruirsi una carriera professionale di una certa caratura?
Il suo ragionamento suonava pressoché così: un giovane ticinese di lingua madre italiana difficilmente verrà assunto da un’azienda confederata, proprio perché il suo livello di tedesco, per quanto buono sia, non viene solitamente ritenuto sufficiente (ed è davvero difficile che un datore di lavoro confederato si rivolga ad un proprio collaboratore in una lingua che non sia lo svizzero tedesco). Quindi: il mercato del lavoro tedescofono è out.
Lo stesso dicasi, verosimilmente, per l’Inghilterra (o l’America). Nel contempo, un giovane ticinese difficilmente sceglierà di andare a lavorare in Italia, vista la situazione economica decisamente scoraggiante nella quale la penisola si trova. Rimane “solo” la Svizzera francese (o la Francia), che però offre oggettivamente meno opportunità di quanta ne offrano altre regioni.
Cosa rimane allora per i nostri ragazzi, mi chiedeva la mia interlocutrice? Il ragionamento è ovviamente solo parziale, poiché si dovrebbe prendere in considerazione anche, ad esempio, il profilo professionale, la voglia di partire per un’esperienza lavorativa all’estero e via dicendo. Rimane fermo però un aspetto: la Svizzera italiana quali opportunità di carriera solida offre ai nostri giovani? Oppure: in quale modo la nostra regione è in grado di catapultare i nostri ragazzi in un contesto professionale che non sia soltanto “cantonticinese”?