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PRO JUVENTUTE"I libri servono per iniziare a pensare"

08.10.15 - 06:00
Leggere non è solo necessario ma vitale, per noi e per gli altri
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"I libri servono per iniziare a pensare"
Leggere non è solo necessario ma vitale, per noi e per gli altri
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Ai tempi della scuola, il professore di italiano ci mostrò i titoli della biblioteca personale di un mostro della letteratura (italiana, ma non solo). Mi sorprese il fatto che fossero pochi e, alla domanda: "Come mai?", il prof. rispose che i libri servono per iniziare a pensare. Quindi non ne servono necessariamente molti. Parole sante.
Mi è recentemente capitato di partecipare ad una conferenza vertente sui temi educativi. Alla stessa ha preso parte un grosso personaggio proveniente dal mondo pedagogico della vicina penisola. Al di là dei contenuti – davvero molto ben espressi – della conferenza, mi ha colpito il severo, severissimo giudizio dal relatore espresso nei confronti della manualistica. Chiaramente, davanti ad un pubblico di non esperti, non si può sempre andare per il sottile ed effettuare quei distinguo che, a volte e in altre occasioni, sarebbero necessari.
Trovo però che le famiglie abbiano bisogno di qualche manuale, anche solo per orientare la propria azione e – appunto – iniziare poi a pensare, a riflettere e ad agire, mettendo ovviamente in discussione (nei contenuti, nei metodi e nei mezzi) quanto il manuale dice. Caso mai, la difficoltà sta nell'avvicinare le famiglie alla letteratura (e quindi al confronto intelligente) di tipo pedagogico o di altro genere.
Ecco allora uno dei molti motivi che mi spingono a dire che leggere è non solo necessario, ma vitale: per educare i nostri ragazzi dobbiamo prima di tutto sapere, o provarci a scoprire, come siamo noi stessi, ognuno di noi. Senza questa consapevolezza – e qui concludo ritornando al nostro interlocutore della vicina penisola – rischiamo di vivere con i nostri bambini e con i nostri giovani i sogni che gli altri hanno preparato per noi.

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