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PRO JUVENTUTEDare sicurezza affettiva: ne sei capace?

22.01.15 - 08:00
Oltre la sicurezza fisica, non bisogna dimenticare quella affettiva.
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Dare sicurezza affettiva: ne sei capace?
Oltre la sicurezza fisica, non bisogna dimenticare quella affettiva.
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Sicurezza. Parola chiave, sembrerebbe, della nostra quotidianità. Che il tema della sicurezza sia molto importante, e debba essere trattato con la dovuta cautela, serietà e apertura è dimostrato dalle molte iniziative che, proprio su questo argomento, vengono in essere, anche alle nostre latitudini. Non da ultima mi permetto di ricordare quella promossa da Ticinosicuro (ticinosicuro.ch) che si prova, riuscendoci, a proporre un concetto di sicurezza non forzatamente allarmante ma – appunto – aperto ad essere costruito e discusso.

Che cosa si vuole quindi intendere, con questo termine, quando i soggetti sono i bambini e i giovani? Sicuramente si può parlare di sicurezza fisica quando la posta in gioco è l'incolumità del pupo o del giovane. Non si deve però assolutamente dimenticare un altro tipo di sicurezza, a mio parere altrettanto importante: la sicurezza affettiva. Che cosa vuol dire garantire ai nostri giovani un'adeguata sicurezza di tipo affettivo? Molte cose, tra le quali, ad esempio, la garanzia di esserci, sempre, in qualsiasi evenienza. In fondo siamo ripercorrendo i fondamentali dell'educazione ma vale la pena, forse, di ribadirlo: essere presenti nel momento in cui i nostri ragazzi ne hanno bisogno (come persone, istituzioni, organizzazioni e altro ancora) rimane fondamentale in ogni processo educativo.

E il bello è che tutti – basta volerlo – ne siamo capaci, con la nostra maturità e con il nostro essere semplicemente adulti. Ecco allora che anche in tema di sicurezza si può scoprire di poter essere efficaci, senza seminare paure e timori; lo si è nella misura in cui ci si crede.

 

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