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ITALIAExpo, un milione al servizio del Nepal

02.10.15 - 08:00
L’obiettivo è ricostruire un tempio danneggiato dal sisma del 25 aprile
Expo, un milione al servizio del Nepal
L’obiettivo è ricostruire un tempio danneggiato dal sisma del 25 aprile

MILANO - L’obiettivo è quello di raccogliere un milione di euro. All’inizio ci credevano in pochi, ma l’impresa non è più utopistica, anzi il traguardo è davvero vicino. L’Expo ha deciso di mettersi al servizio del Nepal nella immane opera di ricostruzione dalle macerie del terremoto che ha devastato il piccolo paese himalayano lo scorso 25 aprile. Sin dai primi giorni della rassegna è stata attivata una raccolta di fondi. Due le teche per le offerte sistemate dalla società Expo e dai sindacati confederati lungo il decumano e all’interno del padiglione nepalese. Tantissimi i visitatori che ogni giorno si fermano e attingono al portafoglio. C’è chi lascia delle monetine, chi invece tira fuori delle banconote. Ma ci sono anche quelli – e non sono pochi – che passano avanti senza lasciare nulla. Fino ad ora è stata raggranellata la bellezza di 750.000 euro, tanto ma allo stesso poco perché l’obiettivo della raccolta è ambizioso: la ricostruzione del tempio di Kasthamandap, a Kathmandu, uno dei tesori del Nepal che non ha retto alla forza d’urto del sisma ed ha subito gravi danneggiamenti. “Sappiamo che i soldi non saranno sufficienti, ma il nostro governo è pronto ad aggiungere la cifra mancante”, ha assicurato il ministro del commercio nepalese Sunil Bahadur Thapa nel corso della recente comparsata italiana. Siamo comunque riconoscenti per questa iniziativa, il nostro popolo sente la vicinanza di tutto l’universo di Expo”. Merito anche della decisione coraggiosa del governo del Nepal di essere presente in ogni caso all’Esposizione Universale nonostante la tragedia del terremoto, verificatosi a pochi giorni dall’apertura della kermesse. La presenza del padiglione nepalese, la testimonianza della gravità del sisma e dei danni procurati, oltre alla sensibilità degli organizzatori hanno contribuito a mantenere accesi i riflettori su un dramma che impone uno sforzo collettivo di ricostruzione e di rinascita. Del resto, se non ci si aiutasse tutti insieme che Expo universale sarebbe?

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