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Il barometro delle esportazioni di Credit Suisse e S-GE si situa a 2.04, il massimo valore negli ultimi 5 anni
BERNA - Le prospettive delle piccole e medie imprese (PMI) svizzere orientate all'export sono ulteriormente migliorate nel secondo trimestre. Il 48,4% delle aziende interpellate prevede di vendere di più all'estero, contro il 37,4% nei primi tre mesi del 2017. Il barometro delle esportazioni di Credit Suisse e Switzerland Global Enterprise (S-GE) si situa a 2,04 punti, il livello più alto da oltre cinque anni.
Rispetto al livello dell'anno precedente, il barometro è più che raddoppiato: ciò prospetta una crescita dinamica dell'export per i prossimi mesi.
«L'atteso sviluppo positivo è dovuto in gran parte alla ripresa della produzione industriale negli USA e in Europa. I paesi in via di sviluppo, come i paesi BRICS, contribuiranno solo in maniera limitata alla crescita dell'export, anche se la produzione industriale in Cina dovrebbe aver lentamente superato la fase depressiva», afferma l'economista di Credit Suisse Sascha Juncker, citato in un comunicato odierno. La Germania resta chiaramente il primo paese di destinazione dei prodotti elvetici: l'80% delle PMI prevede vendite verso questo paese.
L'ottimismo si estende a tutti gli otto settori esaminati, beni di consumo in primis. Si mostrano fiduciose anche le imprese attive nei rami dell'elettronica, dei servizi e delle macchine.
