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BANGLADESHUna nuova legge legalizza le "spose bambine", organizzazioni umanitarie sconcertate

03.03.17 - 19:07
La nuova legge consente alle giovani che hanno meno di 18 anni di sposarsi in «circostanze particolari» e qualora ciò avvenga «per il loro bene»
Una nuova legge legalizza le "spose bambine", organizzazioni umanitarie sconcertate
La nuova legge consente alle giovani che hanno meno di 18 anni di sposarsi in «circostanze particolari» e qualora ciò avvenga «per il loro bene»

DACCA - Le organizzazioni umanitarie nazionali e internazionali che si battono per arginare in Bangladesh il fenomeno delle 'spose-bambine' sono nuovamente in allarme e sono scese sul piede di guerra. Il Parlamento di Dacca ha infatti approvato alcuni giorni fa una nuova legge che consente alle giovani che hanno meno di 18 anni di sposarsi in "circostanze particolari" e qualora ciò avvenga "per il loro bene".

Il testo legislativo precisa che il matrimonio può avvenire solo con il consenso dei genitori e con una specifica autorizzazione da parte di un giudice. Regole che però non vengono considerate sufficienti a garantire che l'abbassamento dell'età previsto non diventi, di fatto, uno strumento per alimentare quello che attivisti e ong non denunciano come una "tratta delle bambine".

Nella precedente legge, si stabiliva che l'età legale per il matrimonio era, senza eccezioni, 21 anni per gli uomini e 18 per le donne. Una normativa ripetutamente violata se è vero, come ha ricordato oggi Human Right Watch (HRW), che "il Bangladesh detiene il non invidiabile primato delle spose-bambine in Asia, con il 52% delle ragazze maritate quando hanno meno di 18 anni, e tra loro il 18% addirittura al di sotto dei 15". Percentuali, va detto, fra le più alte al mondo.

In altri termini il timore è che i genitori possano non solo volersi liberare per denaro del "peso" di una figlia femmina, ma che costringano le ragazze vittime di stupro a sposare i loro violentatori. Con un amento esponenziale delle violenze sessuali.

Il governo del Bangladesh ha però difeso il provvedimento dichiarando di avere fiducia nei giudici e nei tribunali locali che dovranno valutare le "circostanze particolari".

Commentando il "pasticcio" fatto dai parlamentari bengalesi, Heather Barr, ricercatrice a HRW sui diritti delle donne, ha sostenuto che "è urgente concentrarsi sul contenimento dei danni causati da questa legalizzazione di fatto delle spose-bambine decisa in Bangladesh". "Nulla può cambiare l'evidenza - ha commentato - che ci troviamo di fronte ad una legge distruttiva. Ma una regolamentazione molto attenta del testo legislativo potrebbe ridurre alcuni dei danni causati alle bambine".

Ma non solo dall'estero giungono le critiche al provvedimento. Oggi il principale quotidiano di Dacca, il Daily Star ha pubblicato in evidenza l'opinione di un esperto bengalese dal titolo: 'Danneggiando il benessere delle bambine'. Nel testo Mo Chaudhury, professore della McGill University di Montreal, in Canada, raccomanda che la legge venga emendata con "la più grande attenzione verso gli interessi prevalenti delle bambine, con un tetto minimo (alto) della loro età per il matrimonio e, infine, con l'esclusione della poligamia per il loro eventuale consorte".

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