Il caso di una donna che è finita all'ospedale a causa del Capnocytophaga canimorsus, batterio trasmesso dal suo cane
LONDRA - Per Anne*, 70enne londinese, sarebbe dovuta essere una breve telefonata. Aveva ricevuto una chiamata da una conoscente quando, all'improvviso, ha iniziato a biascicare, fino a quando la sua voce non si è più sentita. A quel punto la persona in linea ha appeso ed ha subito chiamato i soccorsi.
All'arrivo del personale medico la donna è stata rinvenuta priva di sensi.
Anne è stata trasportata in ospedale, dove le sue condizioni si sono aggravate: dopo quattro giorni di ricovero è stata trasferita nel reparto di cure intense. La donna era in stato confusionale e presentava rigidità, febbre, dissenteria e diversi organi risultavano non più funzionanti. All'origine della setticemia che ha messo in pericolo la vita della donna vi è un batterio, il Capnocytophaga canimorsus.
La paziente ha contratto la malattia dopo che il suo cane, un piccolo levriero italiano, le aveva leccato il volto. Il caso è stato descritto dai medici che l'hanno avuta in cura sul giornale scientifico «BMJ Case Reports». Per gli esperti in medicina la diagnosi è stata sorprendente e il caso interessante, poiché questo tipo di batterio viene trasmesso all'uomo con il morso, ma raramente può capitare che basti un graffio.
I dottori suppongono che a giocare un ruolo importante nella trasmissione del batterio sia stato il suo sistema immunitario indebolito dovuto all'avanzata età della donna.
Roger Stephan dell'Istituto per la sicurezza alimentare dell'Università di Zurigo, in tutti i casi, invita alla prudenza nel contatto diretto con il proprio animale domestico proprio per evitare la trasmissione di batteri che potrebbero risultare pericolosi per la salute. «Innanzitutto è importante seguire le regole basi dell'igiene», ha spiegato l'esperto a 20 Minuten. Inoltre, dopo il diretto contatto con l'animale bisogna sempre lavare a fondo le mani ed evitare che non vi sia il contatto con la saliva.
La londinese è riuscita comunque a salvarsi e a ritornare in forma. Dopo due settimane in terapia intensiva, la donna è completamente guarita ed ha potuto riabbracciare il suo piccolo levriero italiano... ma con molta più prudenza e attenzione.
* pseudonimo