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BELGIOIl lato umano del terrorista Laachraoui, «ci scaldava i piatti freddi»

25.04.16 - 16:05
Un ex ostaggio ricorda il periodo di prigionia in cui ha conosciuto il carceriere poi kamikaze a Bruxelles
Il lato umano del terrorista Laachraoui, «ci scaldava i piatti freddi»
Un ex ostaggio ricorda il periodo di prigionia in cui ha conosciuto il carceriere poi kamikaze a Bruxelles

BRUXELLES - Il belga Najim Laachraoui, uno dei due jihadisti che si sono fatti esplodere all'aeroporto di Bruxelles il 22 marzo, è stato un carceriere in Siria. Il giornalista Marc Marginedas faceva parte di un gruppo di ostaggi detenuti dal terrorista tra ottobre e dicembre 2013. Il quotidiano catalano El Periodico ha raccolto la sua storia, come riporta 20 minutes. Lo spagnolo ha un ricordo piuttosto chiaro di Laachraoui Najim, che allora si chiamava Abou Idriss.

Marginedas ha spiegato che Laachraoui era «il più loquace, intelligente e riflessivo fra i carcerieri francofoni». Ma il giornalista è sicuro: non avrebbe esitato a uccidere gli ostaggi se i suoi superiori glielo avessero ordinato. «Un giorno ha detto a un prigioniero francese che voleva vedere il suo volto: "Non fare l'errore della tua vita"». In un primo momento tenuto prigioniero da Laachraoui e altri jihadisti di lingua francese - fra i quali il francese Mehdi Nemmouche e Salim Benghalem - lo spagnolo è stato poi ceduto al britannico Jihadi John e ai suoi uomini.

«Quando era di picchetto, il cibo arrivava puntuale» - E secondo l’ex ostaggio, Najim Laachraoui era molto meno inumano dello jihadista John, che descrive come un «sadico maniaco. A differenza dei carcerieri inglesi, Laachraoui non ci terrorizzava. Lui non provava piacere nel vedere gli altri soffrire», ha spiegato Marginedas, che insiste sul lato benevolo di Laachraoui. «Quando era di picchetto, il cibo arrivava sempre puntuale, due volte al giorno. Una notte d'inverno, quando ha visto che il purè di legumi nelle nostre piccole razioni di riso era freddo ha proposto di scaldarlo», ha detto il giornalista spagnolo che ha visto la fine del suo calvario il 2 marzo 2014.

Marginedas ha aggiunto che l'ultima volta che ha visto Laachraoui, il terrorista belga gli aveva promesso che lui e gli altri ostaggi spagnoli sarebbero rimasti insieme durante la loro prigionia. «Mi ha chiesto alcuni dettagli circa la mia famiglia e la mia password di Facebook. Questo mi fa pensare che sia stato lui ad accedere al mio account e ad aver cambiato il mio nome con uno in arabo».

Marc Marginedas relata su secuestro a manos de uno de los terroristas de Bruselas https://t.co/TyTPyHXTD1 vía @elperiodico

— Marc Marginedas (@marcmarginedas)

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