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RUSSIAMorti durante il sonno, la Russia piange 23 parà di leva

13.07.15 - 20:17
Il tragico bilancio che ha colpito nella notte i giovani paracadutisti di un centro di addestramento della città di Svietli, vicino a Omsk
Morti durante il sonno, la Russia piange 23 parà di leva
Il tragico bilancio che ha colpito nella notte i giovani paracadutisti di un centro di addestramento della città di Svietli, vicino a Omsk

MOsCA - Morire in branda a 20 anni durante il servizio di leva, intrappolati tra le macerie di una caserma crollata: è la tragedia che ha colpito nella notte 23 giovani paracadutisti di un centro di addestramento della città di Svietli, vicino a Omsk, Siberia. Altri 19 sono stati salvati e ricoverati, quasi tutti a Mosca per le loro gravi condizioni.

Un vero bollettino di guerra, che imbarazza la difesa dopo un periodo di iperattivismo nelle esercitazioni e di orgogliosa ostentazione dei nuovi armamenti d'avanguardia. Ma in Russia i soldati possono morire anche così, vittime di una incuranza figlia probabilmente della corruzione. Il comitato investigativo ha infatti aperto un'inchiesta per negligenza, violazione delle regole di sicurezza nei lavori di costruzione e abuso di ufficio.

L'attenzione degli inquirenti si concentra sulla ditta che solo due anni fa eseguì i lavori di ristrutturazione della caserma, che risale al 1975: un'azienda pare fantasma o già chiusa, registrata nel 2005 con un capitale di 10 mila rubli (circa 170 franchi al cambio attuale). Testimoni riferiscono di lavori fatti male, da operai non qualificati.

Il ministero della difesa ha assicurato che i reclami con il costruttore non riguardavano le strutture portanti, ma per prudenza ha ordinato che siano controllate tutte le caserme dove è intervenuta la stessa ditta. "Tutte le persone coinvolte in questa tragedia, a prescindere dai loro posti e dai loro meriti, saranno perseguiti", ha assicurato Vladimir Markin, portavoce del comitato investigativo, ipotizzando pene sino a dieci anni di reclusione.

Particolarmente indignato il leader del Cremlino, Vladimir Putin, che ha espresso immediatamente le sue condoglianze ai famigliari delle vittime (ai quali andrà un risarcimento pari a 95'000 franchi) e all'esercito, ordinando al ministro della difesa di assicurare tutte le cure mediche necessarie.

La tragedia si è consumata alle 01.00 locali, quando il tetto e due dei quattro piani sono crollati nella parte centrale del lungo edificio, che complessivamente ospitava 337 soldati. Qualche recluta ancora sveglia ha fatto in tempo a vedere le prime crepe e a lanciare l'allarme, consentendo ad alcuni compagni di salvarsi, anche lanciando i materassi dalle finestre e gettandovisi poi sopra. Ma la grande maggioranza è rimasta imprigionata sotto le macerie e oltre metà è morta.

Terribili le scene mostrate dalle tv russe: catene umane di soccorritori che scavavano freneticamente tra le macerie, pezzi di metallo piegati e pesanti blocchi di cemento ovunque.

Purtroppo la Russia ha un triste primato per la carenza nella sicurezza, spesso elusa grazie alle mazzette, e un lungo elenco di edifici crollati o di incidenti nei trasporti.

ats ansa

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