I familiari delle vittime di attentati vincono la causa contro l'Iran
WASHINGTON - La Corte suprema Usa ha confermato una sentenza che consente a oltre un migliaio di familiari delle vittime di attentati fomentati o sostenuti da Teheran di ottenere circa due miliardi di dollari di risarcimento danni usando fondi iraniani congelati negli Stati Uniti. Si tratta di obbligazioni nelle quali aveva investito la banca centrale di Teheran.
Il Congresso Usa ha ripetutamente cambiato la legge in materia negli ultimi 20 anni per rendere più facile ai famigliari delle vittime fare causa per episodi di terrorismo sponsorizzati da stati stranieri.
Ora è allo studio una proposta di legge bipartisan per permettere ai famigliari delle vittime dell'11 settembre 2001 di citare in giudizio anche il governo saudita per eventuali responsabilità negli attentati alle Torri Gemelle. Ma la Casa Bianca e lo speaker del Congresso, Paul Ryan, si sono detti contrari.
Nel caso di oggi sono coinvolti 1.300 parenti delle vittime di vari attentati, tra cui i 241 marines uccisi nel 1983 a Beirut e i 19 militari morti nell'attacco del 1996 alle torri Khobar, in Arabia Saudita.




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