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GRECIA / EUROPALa sinistra radicale fa paura, giornata nera per le borse europee

09.12.14 - 20:13
La Grecia è a rischio voto. Tsipras è in vantaggio nei sondaggi. Atene perde quasi il 13%
La sinistra radicale fa paura, giornata nera per le borse europee
La Grecia è a rischio voto. Tsipras è in vantaggio nei sondaggi. Atene perde quasi il 13%

ATENE - Spaventa gli ambienti finanziari europei e fa crollare le Borse l'ipotesi di una vittoria del leader della sinistra radicale Alexis Tsipras in Grecia, ora che la minaccia di elezioni politiche anticipate è sempre più vicina e che Syriza si conferma in testa ai sondaggi.

Le elezioni potrebbero svolgersi a febbraio o a marzo, e Syriza, che gli istituti demoscopici danno intorno al 27%, non ha teoricamente i numeri per controllare la maggioranza del Parlamento. Il partito di Tsipras, anche se malvolentieri, potrebbe quindi essere obbligato ad allearsi ed attuare una politica meno radicale di quella del suo partito, non contrario all'euro, ma nemico dell'austerità e determinato ad ottenere la cancellazione almeno parziale del debito pubblico della Grecia.

Dopo sei anni di crisi economica e recessione profonda che hanno visto la Grecia sull'orlo del fallimento - si rileva in ambienti politici ateniesi - ora il Paese rischia di trovarsi di nuovo al punto di partenza, e forse anche peggio, a causa di una classe politica più attaccata ai propri giochi di potere che ai reali interessi del Paese.

A far precipitare la situazione - già precaria a causa delle richieste della troika (Ue, Bce e Fmi) e dell'opposizione di Syriza - è stato l'annuncio a sorpresa del premier conservatore Antonis Samaras di avviare il 17 dicembre l'iter parlamentare per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica in sostituzione di Karolos Papoulias. Si attribuisce al premier l'intenzione di aprire la strada verso elezioni anticipate qualora il nuovo capo dello Stato non venisse eletto dopo le tre votazioni previste dalla Costituzione. Samaras ha candidato Stavros Dilmas, 73 anni, un ex ministro degli esteri ed ex commissario Ue, che non raccoglie affatto l'unanimità.

Secondo la stampa greca, il messaggio del premier a Tsipras è chiaro: "Se volete il caos, andiamo pure alle urne. Ma se volete assumervi le vostre responsabilità, votate per il candidato del governo". L'annuncio di Samaras ha avuto un impatto decisamente negativo sui mercati, facendo crollare la Borsa di Atene di quasi il 13%, nonostante l'Ue abbia dato proprio oggi un minimo di respiro in più alla Grecia per giungere ad un accordo con la troika.

Dal canto suo, il partito socialista Pasok - che insieme con Nea Dimokratia (centro-destra) di Samaras forma l'attuale governo di coalizione - sostiene che "il leader di Syriza vuole cancellare tutto quello che è stato ottenuto sinora con i sacrifici del popolo greco. Tsipras, infine, respinge seccamente la possibilità di qualsiasi intesa con il governo: "L'unico punto sul quale possiamo concordare con Samaras è la data delle elezioni", ha tagliato corto il leader di Syriza.

La giornata di borsa nel Vecchio Continente - La Grecia torna a far paura. E a fare le spese del ritorno dell'incertezza politica nel Paese, oltre alla borsa di Atene, scesa in picchiata, sono gli anelli deboli dell'area euro, Spagna e Italia. Il bilancio a fine giornata sui listini del Vecchio Continente è di quasi 220 miliardi di euro bruciati.

La seduta parte male per i timori sulla crescita dell'economia della Cina, legati alla stretta sui bond accettati in garanzia dalla Banca centrale cinese nelle operazioni di finanziamento: l'idea di una politica monetaria meno espansiva fa perdere a Shangai il 5,43%.

Ma il clima sui mercati peggiora quando a sorpresa il premier ellenico, Antonis Saramas, avvia la procedura per eleggere il nuovo presidente della Repubblica, dove servono quorum che l'attuale governo di coalizione non ha. La decisione apre in prospettiva le porte ad elezioni politiche anticipate con la prospettiva concreta di un' avanzata dei partiti (Syriza in testa) contrari all'austerità imposta dall'Europa. E questo proprio all'indomani del sì dell'Eurogruppo al prolungamento tecnico del programma di risanamento per superare lo stallo nelle trattative tra governo e troika (Fmi, Ue e Bce).

Atene crolla del 12,78 % - Le incertezze politiche fanno da detonatore alle vendite: il listino di Atene crolla del 12,78%, peggior calo degli ultimi 27 anni, con le banche in caduta libera mentre il rendimento dei titoli di stato triennali supera i decennali: segno che gli investitori vedono il rischio di non venir rimborsati sulle scadenza più brevi rispetto a quelle lunghe. Il contagio si estende agli 'osservati speciali' dell'eurozona, Madrid (-3,18%) e Milano (-2,81%). Qui gli indici azionari scivolano di pari passo con l'allargamento degli spread rispetto al Bund tedesco: il differenziale del Btp in particolare torna sopra soglia 130 punti base e chiude a 134,6 punti base.

Perdite superiori al 2% anche a Parigi (-2,55%), Francoforte (-2,21%) e Londra (-2,14%), complice l'andamento negativo di Wall Street. Non rassicurano le parole del commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici secondo cui "Samaras sa dove sta andando, credo che i mercati dovrebbero sentirsi più sicuri di quello che si sono sentiti stamattina".

In tutta Europa soffrono soprattutto le banche (indice Dj stocks -3%) ma le rinnovate tensioni offrono agli investitori il pretesto per alleggerirsi anche in altri settori. A Milano l'intero listino chiude in rosso, salvo Mediaset (+2,81%) spinta dalla raccolta pubblicitaria a novembre, vista come un segnale (almeno uno) di ripresa.

ats

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