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IRAQLa tragedia di un popolo che rischia il genocidio

12.08.14 - 19:45
Arroccati sul loro monte Sacro, gli yazidi sono circondati dai fondamentalisti islamici dell’Isis. Acqua e cibo scarseggiano. E le madri sputano sul volto dei figli per idratarli
Foto d'archivio (Keystone)
La tragedia di un popolo che rischia il genocidio
Arroccati sul loro monte Sacro, gli yazidi sono circondati dai fondamentalisti islamici dell’Isis. Acqua e cibo scarseggiano. E le madri sputano sul volto dei figli per idratarli

BAGHDAD - C'è puzza di morte sul Sindjar, il monte sacro degli yazidi. Chi è sopravvissuto all'orrore ha raccontato di cani che divorano i cadaveri di chi è perito di stenti, di chi non ce l’ha fatta. Le condizioni sarebbero così precarie che la mancanza di acqua costringerebbe le donne a sputare sui volti dei loro figli affinché questi ultimi possano ricevere un minimo di idratazione.

Gli yazidi hanno trovato l'unica via di scampo proprio sul monte che considerano sacro, nel nord dell’Iraq. Stanno fuggendo dalle truppe dell'Isis, gli estremisti islamici sunniti che vogliono fondare uno stato islamico fondamentalista. Sono decine di migliaia gli yazidi e i cristiani fuggiti dalla regione curda non lontana dalla città di Erbil. Gli yazidi sono praticamente circondati dagli islamisti e isolati dal resto del mondo. La loro situazione è disperata.

Ancora poco tempo per salvare gli yazidi - Come si legge sulla Basler Zeitung di oggi, da apparecchi americani, britannici e iracheni cadono dal cielo pacchi ricolmi di cibo e acqua. Il problema è che - come ha dichiarato un funzionario del governo iracheno - la maggior parte degli aiuti risulta inutilizzabile, in quanto viene gettata senza paracaduti e si danneggia una volta arrivata a terra. Un altro problema risiede nel fatto che la maggior parte degli yazidi è troppo debole per scendere dal monte. Pane e acqua, così come le scarpe per poter camminare sulle rocce, arrivano dal cielo, ma sono in pochi ad avere la forza di scendere dal monte per raccogliere i viveri. E capita che molte persone vengano abbandonate dai propri famigliari perché ormai troppo deboli per potersi salvare.

"Abbiamo ancora uno o due giorni per salvare queste persone" ha dichiarato un parlamentare iracheno della minoranza yezida al quotidiano inglese Telegraph. E un Generale iracheno che dirige l'azione umanitaria ritiene che le persone sul Monte Sindjar si trovano "in una valle della morte e che ormai il 70% di loro è già morta".

Perseguitati per secoli - Gli yezidi sono stati vittime di persecuzioni per secoli. Gli attacchi delle truppe dello stato islamico dell'Isis non sono che gli ultimi di una serie che nel corso della lunga esistenza degli yazidi ha minacciato la loro sopravvivenza. Gli yazidi sono da sempre definiti i "cattivi che spaventano i bambini”. Un proverbio arabo dice: "Tre calamità vi sono al mondo: le locuste, i topi e i curdi". I tradizionalisti sunniti li chiamano "adoratori del diavolo". Nonostante le pressioni, le minacce e le persecuzioni nel corso degli anni gli yazidi sono riusciti a mantenere viva la loro antichissima religione. I contenuti degli antichi testi sacri, nonostante siano andati persi, sono stati tramandati oralmente per generazioni.

Nei confronti degli yazidi poi si alimenta la diffidenza anche perché hanno delle usanze che risulterebbero bizzarre al resto delle popolazioni che li circondano. Per esempio non portano mai vestiti di colore blu e non è consentito loro mangiare insalata. Inoltre, contrariamente alla tradizione araba, tra gli yazidi non esistono i matrimoni combinati. Succede così: l'aspirante marito rapisce la donna che desidera e nel caso lei si dichiari consenziente i genitori della futura sposa si vedono costretti ad accettare l’unione.

Morte a chi abbandona lo yazidismo - Gli yazidi hanno anche delle usanze molto radicali in fatto di religione. La comunità che conta circa 300mila persone in tutto (150mila in Iraq) e che nel corso dei secoli ha lottato per non estinguersi, non tollera la conversione ad altre religioni. Chi abbandona lo yazidismo è condannato a morte. La Basler Zeitung riferisce di un fatto accaduto sette anni fa, quando una donna è stata lapidata a morte perché si era convertita all'Islam per poter sposare un musulmano.

Perseguitati da Saddam e dagli ottomani - Gli yazidi sono stati perseguitati anche dal regime di Saddam Hussein. Molti dei loro villaggi sono stati rasi al suolo quando le truppe irachene sono state chiamate all’intervento in funzione anticurda. Prima di Saddam a rappresentare una viva minaccia per la loro sopravvivenza sono stati gli Ottomani. Ma la situazione non è mai stata così grave come quella di oggi. L'ISIS li vuole sterminare tutti.

Conversione all’islam o morte - Sono in trappola. Non appena scenderanno dal loro monte sacro ad attenderli vi saranno i jihadisti. E ciò non vuol dire altro che prigionia, schiavitù o morte. Il Telegraph ha scritto che gli islamici avrebbero imprigionato migliaia di donne yazide che non avrebbero altra scelta che la conversione all'Islam o la morte. "Presumiamo che i terroristi li prenderanno come schiave o abbiano brutte intenzioni" ha dichiarato un funzionario iracheno del ministero per i diritti umani.

Donne e bambini sepolti vivi - Tra le atrocità compiute dall'Isis si annoverano le sepolture di persone vive, tra cui donne e bambini. Il funzionario iracheno Mohammed Shia al-Sudani ha dichiarato che su "diverse immagini che abbiamo ricevuto vi sono file di cadaveri appartenenti a yazidi. Yazidi uccisi con un colpo d'arma da fuoco alla testa, mentre le milizie dell'Isis festeggiavano alzando i fucili al cielo". Gli islamisti filmerebbero le esecuzioni. Alcune vittime vengono crocifisse, altre decapitate. Nessuna pietà per chi non è sunnita e che non si sottomette alla loro interpretazione dell'Islam.

Il mutltietnicismo iracheno è in pericolo. Non sono soltanto gli yazidi ad essere perseguitati. Anche i cristiani e i turcomanni potrebbero essere definitivamente scacciati dalle loro terre dove hanno vissuto per secoli.

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