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LUGANOSpazi infiniti in 100 metri quadri

26.11.14 - 06:28
Il grande artista Mustafa Sabbagh, presenta per la prima volta a Lugano
Spazi infiniti in 100 metri quadri
Il grande artista Mustafa Sabbagh, presenta per la prima volta a Lugano

LUGANO - Il grande artista Mustafa Sabbagh, presenta per la prima volta a Lugano, una sua personale, con alcune opere inedite, appositamente prodotte per il suo solo show, accompagnate da due video.

Nato in Giordania, ad Amman, di famiglia italo-palestinese, consegue la laurea in architettura all'Università IUAV di Venezia e si trasferisce a Londra dove si forma come assistente del fotografo Richard Avedon. In quegli anni, collabora anche con il Central Saint Martins College of Art and Design. Al ritorno in Italia si stabilisce a Ferrara, ma è spesso impegnato in varie parti del mondo sia come docente, sia per la realizzazione di opere pubblicate su diverse riviste, quali The Face, Vogue Italia e Uomo Vogue.
Dal 2005 si concentra sull'arte contemporanea; nel 2013, nella serie Fotografi di Sky Arte HD, è stato definito uno degli "otto artisti più significativi del panorama nazionale contemporaneo". Secondo il curatore e storico dell'arte Peter Weiermair Sabbagh è uno dei cento fotografi più influenti al mondo, e l'unico italiano fra i quaranta ritrattisti di nudo più importanti al mondo.

Nell’osservare le immagini dei landscapes, dei notturni, delle spiagge, delle foreste, dei cieli, delle nebbie e dei nudi di Mustafa Sabbagh, spazi infiniti racchiusi nei 100mq della galleria, ci troviamo di fronte ad espressioni pure dell’assenza dell’Altro, ma anche a momenti di pura astrazione fisica e mentale, perché Mustafa si concentra su emozioni inconsce.

Si è tentati di qualificare il suo lavoro come autobiografico, date le numerose allusioni dell’artista alla propria vita, ma quest’idea appare incompleta. Nelle sue immagini, Mustafa Sabbagh non racconta la storia di un individuo ma quelle di una coppia, di una coabitazione amorosa. L’incontro e l’unione, la conoscenza dell’altro, la vita in comune e l’assenza, l’abbandono - che include tutte le immagini dei paesaggi. Nella sua globalità, le immagini di Mustafa Sabbagh si articolano proprio intorno a un progetto autobiografico, ma è un’autobiografia condivisa, che stimola in chi le osserva una relazione intima. Mustafa, attraverso un sapiente uso della ritrattistica e dei paesaggi, mette in scena un’etica creativa delle relazioni amorose.

Quando ci si trova di fronte alle immagini di Mustafa Sabbagh, la contemporaneità si appalesa in tutta la sua fragilità e violenza - con nostalgie, lacerazioni e drammi - ma ciò accade anche di fronte al desiderio dell’abbandono, del silenzio e della crescita interiore.

Nelle parole di Mustafa Sabbagh, a proposito di questa mostra: “L’apparato emozionale di un uomo si estende in uno spazio infinito, al di sotto dello spazio - finito - del suo apparato epidermico. Nei miei due video, la santità di Giuda si rispecchia nell’umanità di Cristo. L’orizzonte del mare non ha confini, all’interno dei confini di un quadro”.

 “Le passioni umane, la santità e il peccato, l’orizzonte, spazi infiniti; tutto, in 100 metri quadri”.

Le opere sono visibili presso Contact Zone – Contemporary Art Gallery dal 20 Novembre al 16 Gennaio 2015.

 

 


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