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MANNOL’anno della valanga

06.02.14 - 15:12
La regia di Ferruccio Cainero pone in primo piano il testo di Orelli, in cui le parole strato dopo strato fioccano sempre più ipnotiche come la neve
(foto Giulini)
L’anno della valanga
La regia di Ferruccio Cainero pone in primo piano il testo di Orelli, in cui le parole strato dopo strato fioccano sempre più ipnotiche come la neve

MANNO - L'appuntamento non poteva cadere con più puntualità di così. Dopo le imponenti nevicate di questi ultimi giorni, a Manno presso la Sala Aragonite (sabato 15 febbraio alle 20:30), viene messo in scena “L’anno della valanga”.

 

L'opera - Tratta da uno dei testi centrali della letteratura ticinese del ’900, segna il passaggio dalla prosa celebrativa della vita di montagna tipica di Francesco Chiesa e Giuseppe Zoppi ad un approccio critico ma non distaccato, empatico eppure cosciente dei limiti di un mondo destinato a scomparire. Ma “L’anno della valanga” è stato anche profetico, indicando già 50 anni fa quali sarebbero state le linee di sviluppo del Ticino contemporaneo.

 

La regia di Ferruccio Cainero pone in primo piano il testo di Orelli, in cui le parole strato dopo strato fioccano sempre più ipnotiche come la neve. Accanto all’Io narrante il villaggio diventa un coro nel quale si confondono destini individuali e sorte collettiva. Un narratore, un coro, una fisarmonica, un clarinetto: la forza delle parole di Orelli non ha bisogno d’altro per raccontare quanto tragico ed epico sia quel piccolo villaggio aggrappato alla montagna, alla vita, ai suoi valori che vorrebbe eterni.

 

Di Giovanni Orelli. Con Ferruccio Cainero, Igor Horvat, Anahì Traversi, Tatiana Winteler (attori) e con Danilo Boggini (fisarmonica) Sarah Albertoni (clarinetto).

 

Produzione: Teatro Sociale Bellinzona in coproduzione con Theater Chur, 2013. Adattamento e regia

Ferruccio Cainero.

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