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MENDRISIOSi inaugurano i "caselli del latte" e il lavatoio di Cragno

29.04.13 - 15:59
L'appuntamento è per domenica 5 maggio 2013
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Si inaugurano i "caselli del latte" e il lavatoio di Cragno
L'appuntamento è per domenica 5 maggio 2013

MENDRISIO - Una pregevole e singolare testimonianza storico rurale nel quartiere di Salorino ha ritrovato l’antico smalto dopo un radicale intervento di recupero ed è pronta per essere visitata.

 

L’appuntamento è per domenica 5 maggio 2013, alle ore 11:15, saranno presenti i rappresentanti dei tre enti coinvolti nel restauro: la Città di Mendrisio, il Museo etnografico della Valle di Muggio e l’Associazione dei comuni del Generoso.

 

La cerimonia si svolgerà in concomitanza con la festa della Madonna del Buon Consiglio. Il programma della mattinata prevede alle ore 10:00 la funzione religiosa nell’oratorio di Cragno seguita dal tradizionale incanto dei doni. Alle 11:15 si terrà la parte ufficiale per l’inaugurazione dei restauri e in conclusione un aperitivo offerto ai partecipanti. In caso di pioggia l’inaugurazione sarà annullata.

 

Che cosa sono i “caselli del latte”? - Frutto dell’ingegno degli abitanti dei nostri monti, i “caselli del latte” sono un geniale sistema di conservazione le latte che sfrutta la frescura dell’acqua di sorgente. Le piccole cantine di forma

rettangolare o trapezoidale non superano i dieci metri quadrati, hanno muri in pietra calcarea e pavimenti leggermente concavi in laterizio. Il complesso di Cragno è un caso eccezionale nel contesto di una regione carsica qual è il Monte Generoso, dove scarseggia acqua sorgiva. In nessun’altra località è possibile trovare un assembramento così denso di edifici, direttamente a contatto con la fonte e il lavatoio. Un semplice quanto efficace sistema di canali convoglia l’acqua corrente verso i pavimenti comunicanti delle cantine, assicurando il necessario refrigerio.

 

Cadute in rovina da tempo, delle cantine rimanevano unicamente i basamenti. Il restauro è stato condotto nel pieno rispetto delle caratteristiche e dei materiali originari. Tre dei sette caselli sono stati interamente ricostruiti con pietre di cava posate con la tecnica della muratura a secco, fissate con una miscela di sabbia e calce per aumentarne la stabilità. La copertura dei tetti è stata rifatta con le piode. I restanti quattro caselli rimangono leggibili attraverso le rovine ripulite e consolidate. Il lavatoio e la fontana di abbeveraggio hanno pure ritrovato valore estetico con il rifacimento del tetto in coppi.

 

 

 

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