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SVIZZERAIl futuro "social" delle banche: sempre meno prestiti, sempre più crowdfunding

22.09.16 - 08:07
Davanti alla sfida dei tempi, non resta che adattarsi. CosÌ Raiffeisen apre eroilocali.ch, per finanziare progetti di pubblica utilità. Come il karate per disabili, che prova ad arrivare in Ticino
Il futuro "social" delle banche: sempre meno prestiti, sempre più crowdfunding
Davanti alla sfida dei tempi, non resta che adattarsi. CosÌ Raiffeisen apre eroilocali.ch, per finanziare progetti di pubblica utilità. Come il karate per disabili, che prova ad arrivare in Ticino

LUGANO/SAN GALLO - Adesso, gli piacerebbe tanto arrivare in Ticino. «Nessun maestro di karate interessato?», da San Gallo domanda Alessandro Aquino: e non è una provocazione, ma una curiosità sincera, un'aspirazione. Informatico di professione, 50 anni e un paio di figli ormai cresciuti, fino a qualche mese fa era l'unico istruttore della Svizzera a dedicarsi ai disabili, nella palestra sul lago di Costanza dove accoglie un centinaio di allievi fra cui 24 con handicap. Poi è arrivata Raiffeisen, l'idea di eroilocali.ch, il crowdfunding con cui finanziare il progetto: estendere le arti marziali anche ai meno fortunati.

Una (bella) contraddizione in termini - "Karate per tutti": i primi 15mila franchi sono serviti a formare qualche insegnante, pagare le tute, organizzare lezioni: «A inizio ottobre andremo a Bienne, a metà a Lucerna, poi Zurigo. In dicembre Losanna», racconta Alessandro. Ignaro dell'apparente contraddizione in termini di cui in qualche modo si fa emblema: perché in verità il finanziamento dal basso, forte del potere della rete, nasce proprio come alternativa alle banche. Sempre più restie a concedere prestiti, se non dietro esigenti garanzie: ma costrette, oggi e infine, ad adeguarsi ai tempi e ad aprirsi a uno strumento che prova a soppiantare la tradizione.

Investimenti sostenibili: +30% in Svizzera - Obbligate in qualche misura a farsi "social", offrendo opportunità di raccolta fondi peer-to-peer. Esperienza nella quale la Confederazione elvetica, +30% almeno ogni anno secondo le indagini recenti di Credit Suisse, eccelle: leader in un'Europa dove i cosiddetti investimenti sostenibili hanno ormai raggiunto il 60%. Secondo i report dell'istituto Bbva, addirittura sarebbe concreto il rischio «che le banche smettano di essere la fonte primaria di prestiti personali e a piccole imprese».

E le banche ripartono da dove hanno fallito - Davanti alla sfida, non poteva dunque che finire così: con una diversificazione delle offerte, l'ampliamento di quelle consuete e l'apertura a iniziative "crowd-based". Non si è lasciata cogliere di sorpresa Raiffeisen: che, dopo una sperimentazione nella Svizzera orientale, 130mila i franchi racimolati nella fase pilota avviata a gennaio, adesso ci prova in Ticino: inaugurando anche qui una piattaforma utile a «raccogliere donazioni per progetti di pubblica utilità in modo moderno ed efficiente».

Tre progetti ai nastri di partenza - Tre quelli pronti a finire nell'homepage di un sito già collaudato da diciassette iniziative nel canton San Gallo. «Non sono ancora online, ma è soltanto questione di giorni», lascia intendere Monika Waldburger: quando cioè i promotori avranno fornito tutta la documentazione necessaria a renderli pubblici. «Nel momento in cui saranno visibili, comincerà la ricerca di donatori e sostenitori», assicura.

La filosofia dell'"aiuto all'autoaiuto" - Nulla di troppo lontano, del resto, dallo spirito con cui Raiffeisen si è presentata al mondo fin dalle origini, sottolineano i vertici. «I temi "aiuto all'autoaiuto" accompagnano Raiffeisen sin dalla sua fondazione - osserva il presidente Patrik Gisel - Già nel 1862 Friedrich Wilhelm Raiffeisen concretizzò la sua idea aiutando la comunità a sostenersi reciprocamente sul piano finanziario. Oggi Raiffeisen riprende questa idea e con il portale per donazioni eroilocali.ch la traspone nell'era digitale».

Accadde un po' per caso... ma forse no - Nell'attesa di conoscere come l'intento verrà declinato dai ticinesi, ecco intanto che le ambizioni del primo “eroe locale” premiato dal crowdfunding bancario provano a raggiungere queste latitudini. «Il mio appello è a chi già conosce il karate e vuole fare qualcosa anche per i disabili: i quali potrebbero trarre solo beneficio da una disciplina che aiuta la concentrazione, la coordinazione e stimola la fiducia in se stessi. Io ho cominciato per caso, nel 2011, grazie all'opportunità che mi venne offerta dalla presidente di un'associazione per disabili: e mi è piaciuto tanto lavorare con loro».

Tre anni dopo, «vi spiego come si fa» - «Nel 2014 mi trovano a un campionato internazionale a Roma e pensavo: "Che bello sarebbe se anche in Svizzera si potesse organizzare qualcosa di simile". Ho cercato a lungo: ma di scuole che si rivolgessero ai portatori di handicap non ne ho trovata neanche una. Così mi sono detto "Ok, comincio io". Il crowdfunding mi ha aiutato a partire: ora non resta che continuare. Se ci fosse qualcuno interessato, mi contatti: posso spiegare come si fa. Ne sarei solo felice».

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