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INDIALa Corte conferma il divieto di vendita vermicelli istantanei della Nestlé

12.06.15 - 16:22
Nel frattempo Nestlé "rinuncia volontariamente" a vendere i "noodles"
La Corte conferma il divieto di vendita vermicelli istantanei della Nestlé
Nel frattempo Nestlé "rinuncia volontariamente" a vendere i "noodles"

NUOVA DEHLI - L'alta corte di Mumbai ha per ora confermato il divieto di vendita dei vermicelli istantanei del marchio Maggi (Nestlé) in India, ritirati dai negozi a causa delle elevate concentrazioni di piombo rilevate in alcune confezioni. Lo riferisce l'agenzia di informazioni finanziarie Dow Jones.

Nestlé aveva annunciato ieri di essersi rivolta al tribunale chiedendo una revisione giudiziaria della decisione della FSSAI, l'autorità che controlla la sicurezza del cibo, in relazione all'interpretazione della legge sulla sicurezza alimentare del 2011.

L'alta corte ha oggi invitato la FSSAI a stilare entro due settimane un rapporto scritto in merito. Nel frattempo Nestlé "rinuncia volontariamente" a vendere i "noodles", è stato affermato.

A quanto pare la legislazione indiana viene interpretata in modo diverso dal gruppo vodese e dalle autorità locali. Ma secondo quanto scrive nella sua edizione odierna il "Wall Street Journal", molte aziende dell'industria alimentare si lamentano del fatto che le disposizioni sono spesso poco chiare.

Ad esempio, nel caso dei vermicelli istantanei, le autorità esaminano i singoli ingredienti, mentre secondo Nestlé il prodotto dovrebbe essere analizzato così come vien consumato, ossia con l'aggiunta di acqua bollente. A quanto pare anche altre aziende hanno problemi simili: Unilever avrebbe per esempio a sua volta ritirato negli scorsi giorni i suoi "instant noodles" prodotti in Cina.

Intanto anche la Food and Drug Administration (FDA) americana ha deciso di esaminare campioni dei vermicelli istantanei del marchio Maggi prodotti in India, ha spiegato Nestlé, che non li vende negli Stati Uniti. "Abbiamo chiesto agli importatori di comunicarci i risultati delle analisi della FDA", ha dichiarato una portavoce.

Anche in altri paesi con grandi comunità indiane come Singapore, Gran Bretagna e Canada vengono o sono già stati effettuati dei test. A Singapore, che dispone di normative sull'igiene tra le più severe al mondo, le autorità hanno definito il prodotto "sicuro".

 

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