Nei giardini vaticani si celebra la cerimonia dell'invocazione per la pace in Medio Oriente
CITTÀ DEL VATICANO - "Siamo convenuti in questo luogo, Israeliani e Palestinesi, Ebrei, Cristiani e Musulmani, per offrire la nostra preghiera per la pace, per la Terra Santa e per tutti i suoi abitanti". Con queste parole, lette in inglese da una delegata dopo un'introduzione musicale, è iniziata nei Giardini Vaticani la cerimonia dell'invocazione per la pace in Medio Oriente con papa Francesco, il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas).
L'incontro si svolge in tre tempi, a cui segue una conclusione. Ogni tempo è dedicato alla preghiera da parte di una delle tre comunità religiose, in ordine cronologico: Ebraica, Cristiana, Musulmana.
Ogni tempo è suddiviso in tre parti. La prima parte prevede un'espressione di lode a Dio per il dono della creazione, e per averci creato membri di una sola famiglia umana. La seconda parte è una richiesta di perdono a Dio per aver mancato di comportarci come fratelli e sorelle; e per i peccati contro Dio e contro il nostro prossimo.
Nella terza parte si eleva un'invocazione a Dio affinché conceda il dono della pace in Terra Santa e renda tutti capaci di essere costruttori di pace.
Ognuno di questi tre momenti è scandito da un breve intermezzo musicale. Una meditazione musicale più prolungata conclude ognuna delle tre parti principali.
Al termine, prima di scambiarsi una stretta di mano e piantare un piccolo albero di ulivo, quale segno del comune desiderio di pace fra il popolo Palestinese e il popolo Israeliano, prendono la parola Papa Francesco, il Presidente Shimon Peres e ed il Presidente Mahmoud Abbas.
ats