Oltre 650 sommozzatori di Marina e guardia costiera sudcoreane, insieme a semplici volontari, hanno lavorato per ritrovare i dispersi
SEUL - Sono saliti a 49 domenica mattina i morti accertati per l'affondamento del traghetto sudcoreano. I dispersi sono 253, su 476 persone a bordo. I salvati restano 174. Lo ha reso noto la guardia costiera. I sommozzatori hanno recuperato finora quasi una ventina di corpi.
Si tratta dell'ultimo bollettino dopo la quinta giornata di ricerche che, secondo i media di Seul, ha visto gli sforzi proseguire anche nella notte grazie all'uso di un migliaio di razzi/torcia.
Oltre 650 sommozzatori di Marina e guardia costiera sudcoreane, insieme a semplici volontari, hanno lavorato per ritrovare i dispersi. I tratti in salvo restano fermi a 174.
Ieri c'è stata una giornata molto tesa, caratterizzata dalla rabbia e dalla frustrazione di genitori e parenti degli oltre 200 studenti, dispersi nel naufragio. Sono esplosi ai briefing della guardia costiera, con l'annuncio della individuazione (e recupero) dei primi cadaveri all'interno dello scafo.
Le immagini delle tv locali sulla giornata non hanno lasciato dubbi, così come è apparso con chiarezza, che il ritardo di oltre 40 minuti nel dare l'ordine di evacuazione è stato fatale ed ha impedito, con lo scafo troppo inclinato, addirittura l'apertura delle scialuppe gonfiabili per un migliaio di posti complessivi.
"Avrei dovuto dirle di saltare giù dalla nave", ha confessato alla BBC Kim Byung-kwon, un uomo la cui figlia figura tra i dispersi. "Le ho detto di rimanere calma", ha aggiunto Kim ricordando la loro ultima telefonata ed accusando il governo sudcoreano per la "disorganizzazione" della gestione delle operazioni di soccorso.