PRO JUVENTUTEDiscutiamone!

Le cose che accomunano un paese possono essere molte. La lingua parlata e scritta, ad esempio, oppure un modo di pensare, una moneta, un insieme di visioni economiche e politiche, la cura del paesaggio e via dicendo. Un insieme di valori e di pratiche educative potrebbe rientrare in questa prospettiva? Non voglio qui entrare nel merito della spinosa questione "educazione di stato" versus "educazione privata" ma mi interessa riflettere su qualcosa di veramente più semplice: l'educazione è "qualcosa" che sta al centro dei nostri interessi (parlo della Svizzera italiana ma anche della Confederazione)?

Non mi riferisco alla scuola o alla formazione (diciamo: agli aspetti "tecnici" dei quali queste due istituzioni si occupano), ma dell'educazione dei futuri cittadini, delle future donne e uomini che prenderanno in mano - fra non molto e a mio avviso secondo delle logiche profondamente diverse da quelle alle quali siamo abituati - le redini di questo paese. Lo sappiamo tutti: non basta avere una legge a disposizione (sia essa cantonale o federale) per promuovere delle attività rivolte ai bambini, ai giovani o alle famiglie che dei pargoletti (tutti i bambini, non solo i propri) si devono occupare.

Sto pensando, invece, all'interesse, al bisogno di parlarne e di discuterne, alla necessità di – magari – accapigliarsi, arrabbiarsi, dichiararsi soddisfatti eccetera che i temi educativi pretendono. Si può onestamente dire che in questo paese l'educazione (lo ripeto: non sto pensando ai suoi aspetti "tecnici" come ad esempio il saper far di conto o il saper parlare e scrivere correttamente) sia un tema altrettanto "sentito" - del quale si nutre magari passione - come lo sono, ad esempio, l'economia o il turismo o l'ambiente o gli anziani? Io non lo credo; credo, però, che riflettere su questo tema sia interesse di tutti, poiché l'educazione rimane uno degli elementi che contraddistinguono il grado di coesione e di forza su cui in paese può contare.