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SUDAFRICA"Pistorius ha il grilletto facile"

05.03.14 - 21:56
La pubblica accusa cerca di dimostrare che il campione impugnava le armi con molta facilità. Il racconto: "Nel 2013 sparò in un ristorante"
Foto Keystone / EPA Alon Skuy
"Pistorius ha il grilletto facile"
La pubblica accusa cerca di dimostrare che il campione impugnava le armi con molta facilità. Il racconto: "Nel 2013 sparò in un ristorante"

PRETORIA - Oscar Pistorius aveva il grilletto facile. È ciò che ha cercato di dimostrare l'accusa, al terzo giorno del processo a Pretoria contro l'atleta sudafricano accusato di aver ucciso la fidanzata Reeva Steenkamp a San Valentino dell'anno scorso.

 

Dopo le testimonianze dei vicini, che gli avvocati della difesa hanno messo in difficoltà, l'accusa ha chiamato a deporre un amico di Pistorius, il pugile professionista Kevin Lerena, il quale ha raccontato di un episodio avvenuto nel gennaio 2013, quando l'atleta sparò un colpo di pistola in un ristorante di Johannesburg e poi chiese a un amico di prendersi la responsabilità dell'accaduto.

 

Lerena, quarto testimone chiamato a deporre, ha raccontato che lui, Pistorius e altri due amici erano a cena in un ristorante quando uno del gruppo, Darren Fresco, passò una pistola sotto il tavolo a Pistorius dicendogli: "Mi è rimasto un colpo in canna". "Lui, Oscar, sparò un colpo e all'improvviso nella sala calò il silenzio", ha detto. "Ho guardato in basso e vicino al mio piede c'era un buco. Avevo delle piccole escoriazioni al dito del piede", ha aggiunto.

 

Pistorius si scusò e poi si assicurò che nessuno si fosse fatto male. Quindi si rivolse all'amico Fresco chiedendogli di assumersi la responsabilità. "Gli disse: 'per favore, prenditi la colpa, c'è troppa attenzione dei media su di me'. Quando il proprietario del ristorante si avvicinò al nostro tavolo, Fresco disse che era stato lui a sparare", ha concluso Lerena.

 

L'incidente non è direttamente collegato all'omicidio della Steenkamp, ma l'accusa lo ha aggiunto al dossier contro Pistorius per dimostrare che all'imputato piacciano le armi da fuoco. Il racconto del testimone ha colto di sorpresa la difesa che, impreparata, si è riservata il diritto di preparare il controinterrogatorio per domani e così l'udienza è stata sospesa prima di pranzo.

 

In mattinata, gli stessi avvocati hanno cercato di smontare la deposizione di un vicino di casa, Charl Johnson, il quale ha anche raccontato di aver subito minacce telefoniche poco prima di deporre in aula. Johnson ha testimoniato di aver sentito le urla della vittima e spari nella notte di San Valentino del 2013.

 

Sua moglie, Michelle Burger, aveva deposto lunedì e ieri con lei l'avvocato del campione sudafricano, Barry Roux, è stato molto aggressivo, tentando di destabilizzarla e di smontare il suo racconto. Roux ha cercato di fare la stessa cosa con il marito sostenendo che gli spari uditi da Johnson erano in realtà rumori provocati da Pistorius con una mazza da cricket alla porta del bagno per sfondarla quando si accorse di aver sparato per sbaglio a Reeva pensando che fosse un ladro.

 

Se giudicato colpevole, Pistorius rischia l'ergastolo. In Sudafrica gli imputati non vengono giudicati dalle giurie, ma dal magistrato. In questo processo, il destino dell'atleta è nelle mani della giudice, Thokozile Masipa.

 

Ats Ans

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