La conferma: lo svizzerotedesco non è una lingua

Il Consigliere federale Alain Berset ha risposto al quesito del consigliere nazionale Marco Romano, timoroso che i dialetti alemanni parlati in Svizzera Tedesca potessero essere elevati a lingua nazionale
BERNA - I corsi di dialetto svizzero tedesco che il canton Ginevra propone da quest'anno scolastico non intendono scalzare l'insegnamento del buon tedesco né implicano che altri cantoni romandi siano obbligati a fare altrettanto. Lo ha dichiarato oggi il Consigliere federale Alain Berset in Consiglio nazionale durante la tradizionale "ora delle domande" rispondendo a un quesito del ticinese Marco Romano (PPD).
Nella sua interrogazione, Romano si chiedeva - un po' provocatoriamente - se la decisione di Ginevra non significasse aprire la porta al riconoscimento dello svizzero tedesco quale lingua nazionale, accanto all'"Hochdeutsch", e se tale decisione fosse in sintonia con la difesa del plurilinguismo elvetico.
Nella sua "breve" risposta, in italiano, Berset ha voluto gettare acqua sul fuoco: offrendo 18 ore su un anno di dialetto tedescofono, Ginevra vuole semplicemente familiarizzare gli allievi con una lingua parlata nella Confederazione e con la cultura che l'accompagna. "Dialetto e buon tedesco non sono in concorrenza e gli altri cantoni romandi non sono obbligati a seguire l'esempio ginevrino", ha precisato il Consigliere federale. Stando a Berset, il tedesco viene addirittura rafforzato a Ginevra.
Ginevra: priorità a tedesco e inglese - La lingua di Goethe è insegnata accanto all'inglese, come prevede il Plan d'études romand (PER) volto ad armonizzare l'insegnamento a livello di scuola dell'obbligo nei cantoni francofoni.
Alla voce "lingue", il PER prevede - come spiegato nella pagina web www.plandetudes.ch - l'insegnamento del francese quale idioma principale, affiancato dal tedesco e dall'inglese. L'insegnamento dell'italiano non fa parte degli obiettivi principali del PER, ma può essere offerto quale materia facoltativa o opzionale: i cantoni sono liberi di scegliere. Ciò vale anche per il latino.
Sul quotidiano gratuito "20Minutes" del 25 novembre 2010, il "ministro dell'istruzione" di Ginevra Charles Beer aveva dichiarato di voler sviluppare un'offerta complementare per le lingue non incluse nel PER parlate dal 42% della popolazione del cantone. Beer aveva elencato il portoghese, lo spagnolo o le lingue dei Balcani. L'italiano non era stato citato.
Ats



