Le indagini illegali degli ispettori francesi a caccia di evasori

Viaggiano come turisti, ma sono agenti del fisco
BERNA - Viaggiano come turisti, ma sono agenti del fisco: gli ispettori tributari francesi sono spesso in incognito in Svizzera per raccogliere prove contro evasori fiscali. Lo rivela un'inchiesta della SonntagsZeitung e di Le Matin Dimanche, che propongono varie testimonianze anonime di funzionari. La loro attività, che viola la legge e la sovranità elvetiche, è nota alle autorità della Confederazione.
"È una realtà che ispettori francesi del fisco viaggiano in Svizzera per le loro indagini", afferma il procuratore generale della Confederazione Michael Lauber in un'intervista pubblicata dai due domenicali. "Sappiamo anche di casi di inquirenti provenienti da altri paesi", aggiunge.
In linea di principio solo istanze ufficiali svizzere hanno diritto ad esercitare la loro autorità sul territorio nazionale. Infrazioni a questo proposito sono punite dal Codice penale: l'articolo 271 ("atti compiuti senza autorizzazione per conto di uno Stato estero") prevede una pena massima di tre anni di detenzione.
Ma perseguire le "spie" non è facile. Per poter aprire un procedimento - spiega Lauber - è necessario un sospetto motivato, basato su indizi concreti che rendano probabile l'esistenza del reato. È nella natura delle cose che queste informazioni difficilmente siano disponibili.
SonntagsZeitung e Le Matin Dimanche affermano di aver condotto diversi colloqui con ispettori, in parte anche di alto livello, del ministero delle finanze francese. Costoro hanno raccontato di aver effettuato diversi viaggi in Svizzera, rispettando precise regole interne: per esempio gli spostamenti devono avvenire ufficialmente solo nel tempo libero. Le targhe delle auto sono speciali: in caso di un controllo radar non si può risalire all'autorità tributaria, ma se avviene un incidente questo potrebbe succedere. Per questa ragione la gran parte dei funzionari arriva nella Confederazione in treno.
Facendo finta di essere turisti vanno poi ad ispezionare le abitazioni e le sedi delle società: se qualcuno fa domande l'interessato afferma di essere un agente immobiliare. Tutti i costi devono essere coperti attraverso la carta di credito personale. Per ottenere poi il rimborso gli ispettori fanno figurare una trasferta interna alla Francia. Le prove del loro soggiorno elvetico finiscono per contro nel distruggi documenti.
La Svizzera non è il solo paese a subire un trattamento di questo tipo: anche il Lussemburgo ha fatto esperienze analoghe. In un caso portato davanti alla giustizia elementi di prova raccolti in una di queste missioni sono stati giudicati ricevibili dalla corte di cassazione di Parigi.




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