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L'OSPITEOsteria indipendenza: "Un pezzo di storia a Lugano"

24.08.12 - 12:21
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Osteria indipendenza: "Un pezzo di storia a Lugano"

«Un pezzo di storia della città di Lugano che deve essere salvaguardato. In questi giorni ho ricevuto molte segnalazioni a proposito dell’Osteria dell’Indipendenza, locale da tutti amato e apprezzato anche per le sue “qualità” artistiche e oggi in procinto di chiudere a causa di una ristrutturazione dell’edificio che lo ospita».

«È noto come il mobilio dell’Osteria, disegnato da Mario Chiattone, sia considerato di assoluto pregio. Tanto è vero che lo stesso Municipio, nell’aprile del 2011, rispondendo a un’interrogazione del consigliere Stefano Fraschina aveva auspicato la necessità di «conservare i valori architettonici, storici e culturali del locale». Inoltre, la consigliera comunale di Lugano dei Verdi, Melitta Jalkanen  e il già gran consogliere PLR Abbondio Adobati si sono fatti più volte, e giustamente, portavoce della preoccupazione di molti cittadini».
«Bene: di fronte al pericolo che questo mobilio venga venduto, smembrato o addirittura rottamato, credo che la Città debba fare un passo. Intanto, cercando una soluzione temporanea se vi fosse la necessità di spostare il mobilio. E poi, ragionando seriamente sul recupero dello stesso, immaginando magari una collocazione di prestigio. Penso al LAC, dove l’Osteria potrebbe ritrovare le ragioni della sua “esistenza”, anche simbolica, in un ambiente in cui la cultura è centrale».

«Mario Chiattone, per più versi, si lega (e ci lega) al passaggio dal pre-futurismo al futurismo e al razionalismo, uno dei filoni di indagine del museo d’Arte e del Lac. La Città di Lugano e le sue istituzioni culturali devono molto a Mario Chiattone e alla famiglia di quest’ultimo, serbano e devono serbare memoria  e riconoscenza per gli importantissimi lasciti oltre che per gli articolati rapporti con Lugano».

«Su questo progetto, e sulla salvaguardia del patrimonio storico legato all’Osteria, credo di potermi impegnare e di poter impegnare il Dicastero delle Attività culturali. Giudico anche utile che attorno al tema si sviluppi una discussione e che forte si faccia sentire la pressione dei cittadini. Insieme sarà più facile restituire all’Osteria dell’Indipendenza il suo ruolo».

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