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BernaElezione CF: Blocher silurato, atteso responso Widmer-Schlumpf

12.12.07 - 17:22
Elezione CF: Blocher silurato, atteso responso Widmer-Schlumpf
Berna - L'era di Christoph Blocher sembra al tramonto. A sorpresa, l'Assemblea federale gli ha preferito stamani al secondo turno la consigliera di Stato grigione Eveline Widmer-Schlumpf, che milita pure nell'UDC: 125 i voti per quest'ultima, 115 per Blocher con una maggioranza assoluta di 122. Tuttavia, si saprà solo domattina se il Consiglio federale, per la prima volta nella storia, conterrà tre donne. Infatti, solo allora la figlia dell'ex consigliere federale Leon Schlumpf, virtualmente eletta, oggetto di grosse pressioni, dirà alle Camere riunite se accetta la sua elezione.

Sebbene il presidente dell'UDC Ueli Maurer abbia dichiarato alla televisione svizzerotedesca che la Widmer-Schlumpf non accetterà l'incarico, secondo gli osservatori non è invece escluso il contrario. Altrimenti, la grigionese, contattata in gran segreto dal PS e dal PPD, non avrebbe dovuto esprimere la propria disponibilità, ma invitato i suoi interlocutori a far confluire le loro preferenze su un'altra persona. La neoeletta ha comunque chiesto di poter riflettere con il suo partito. L'UDC ha infatti più volte ribadito che se anche uno dei suoi consiglieri federali uscenti non fosse stato rieletto, sarebbe andata all'opposizione. In questo senso, Ueli Maurer è stato coerente: visto che il consigliere federale bernese Samuel Schmid ha accettato un nuovo mandato, non è più sostenuto dal gruppo UDC. La stessa cosa vale per Eveline Widmer-Schlumpf qualora accettasse l'elezione. Insomma, l'UDC non riconoscerà più i propri esponenti eletti in Consiglio federale.

Se invece Eveline Widmer-Schlumpf dovesse rinunciare all'incarico, l'UDC potrebbe ripresentare Christoph Blocher. "Non è un problema", ha commentato Ueli Maurer, precisando con il sorriso sulle labbra che "per il momento sono il capo dell'opposizione". A ogni modo, Maurer non crede che la mancata rielezione di Blocher porterà a una scissione del partito. Tuttavia, l'idea di tornare alla carica con Blocher sarebbe vista come una "provocazione", tanto che i sostenitori della Widmer-Schlumpf già stanno cercando candidati di riserva. Il ministro di giustizia e polizia potrebbe allora vedersela con un candidato di un altro partito. Il nome del consigliere agli Stati Urs Schwaller (PPD/FR) è sulla bocca di tutti.

La mattinata elettorale era iniziata nel rispetto delle previsioni. Difatti, Moritz Leuenberger, il primo a essere rieletto per ordine di anzianità di carica, ha ottenuto 157 voti su 178 schede valide, e ciò benché l'UDC non abbia votato per lui (64 le schede bianche). Successivamente nessun voto neanche per Micheline Calmy-Rey, sempre per ripicca alla dichiarazione dei socialisti di non votare Blocher al quinto turno. È quindi stato brillantemente rieletto, con 205 voti su 231 schede valide, il radicale vallesano Pascal Couchepin. Dopo di lui, il democentrista bernese Samuel Schmid ha ottenuto 201 voti su 219 schede valide. L'UDC ha poi votato scheda bianca (65 in tutto) anche per l'elezione della Calmy-Rey, rieletta comunque con 153 voti su 180 schede valide.

Il gioco si è poi fatto pesante per l'elezione di Christoph Blocher, anche se fino a quel momento nessuno - al di fuori di coloro che avevano "tessuto" il piano per fargli lo sgambetto - pensava a un suo siluramento. La sorpresa è stata grande quanto il presidente del Consiglio nazionale André Bugnon (UDC/VD) ha annunciato che il ministro di giustizia aveva mancato la maggioranza assoluta di 120 voti. Su Blocher sono confluiti infatti soltanto 111 voti, mentre 116 sono andati a Widmer-Schlumpf, estratta dal cilindro dallo schieramento rosso-verde e dal gruppo PPD/Evangelici/Verdi liberali. Il suo nome circolava nei corridoi di Palazzo dalla vigilia, ma non si supponeva che potesse assumere tanta importanza. Alle 10:40, dopo il secondo turno, la sorpresa è stata totale: Blocher ha racimolato 115 voti, Widmer-Schlumpf 125, con una maggioranza assoluta di 122. Un boato ha salutato il risultato, mentre delusione e preoccupazione erano visibili sui volti dei deputati UDC. La maggioranza dei parlamentari non credeva alla riuscita del "complotto" ordito dallo schieramento rosso-verde e dalla maggioranza del PPD, con il sostegno di alcuni radicali e, forse, anche di qualche deputato UDC. Questo partito ha prontamente chiesto l'interruzione dei lavori fino alle 13.00, ma la sua mozione d'ordine è stata seccamente respinta con 155 voti a 79.

Si è poi così proceduto secondo programma all'elezione del radicale Hans-Rudolf Merz, che ha ottenuto ben 213 voti su 233 schede valide. Successivamente è stata la volta dell'ultima arrivata in governo: Doris Leuthard ha ottenuto 160 voti su 191 schede valide. Nel suo caso si sono registrate anche 49 schede bianche, messe nell'urna dai rappresentanti dell'UDC per protestare contro la mancata rielezione di Blocher da parte del gruppo PPD.

Vi è poi stata l'elezione della nuova cancelliera della Confederazione, in sostituzione della radicale Annemarie Huber-Hotz. Già al primo turno - e dunque un po' a sorpresa - la scelta dell'Assemblea federale è caduta sulla grigionese Corina Casanova, esponente del PPD. Ha ottenuto 124 voti su una maggioranza assoluta di 123 ed è stata preferita a Nathalie Falcone-Goumaz, presentata dall'UDC e che ha ottenuto 64 voti, e a Markus Seiler, proposto dai radicali, che ne ha ottenuti 52.

Si è quindi proceduto all'elezione del presidente della Confederazione per il 2008. Secondo il turno, la carica spettava a Pascal Couchepin. Egli è stato eletto con 197 voti su 210 schede valide. L'Assemblea federale, con 203 con 15, ha quindi accolto una mozione d'ordine dell'UDC che chiedeva d'interrompere i lavori fino alle 13.30, nell'attesa di sapere se Eveline Widmer-Schlumpf avesse accettato l'elezione. Per giustificare la richiesta, il capogruppo UDC Caspar Baader non è andato per il sottile: "procedendo in questo modo - ha detto Baader ai parlamentari - state calpestando la democrazia".

L'arrivo di Eveline Widmer-Schlumpf introdurrebbe un ringiovanimento in Consiglio federale, dato che ha 51 anni, contro i 67 di Blocher. In questo modo in governo siederebbero tre donne, senza contare la Cancelliera della Confederazione. Appena giunta a Berna Eveline Widmer-Schlumpf è stata "presa in consegna" dai capofila del suo partito per un colloquio a porte chiuse. André Bugnon ha successivamente affermato d'essersi incontrato con l'interessata che gli ha espresso il desiderio di riflettere fino a domattina. La notte le porterà consiglio?



ATS
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