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TICINOAET: critiche dalla Commissione energia

06.07.07 - 18:27
Pestoni esprime dubbi sulle strategie finanziarie dell'AET. Giudica positiva l'uscita di scena di Paolo Rossi, Marina Masoni e Mauro Dell'Ambrogio. Ha annunciato l'introduzione di una commissione di vigilanza e ha invitato Bignasca a sporgere denuncia se ha in mano informazioni concrete riguardo all'azienda.
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AET: critiche dalla Commissione energia
Pestoni esprime dubbi sulle strategie finanziarie dell'AET. Giudica positiva l'uscita di scena di Paolo Rossi, Marina Masoni e Mauro Dell'Ambrogio. Ha annunciato l'introduzione di una commissione di vigilanza e ha invitato Bignasca a sporgere denuncia se ha in mano informazioni concrete riguardo all'azienda.
BELLINZONA - Il presidente della Commissione energia in Gran Consiglio Graziano Pestoni ha preso posizine in merito alle accuse mosse da Giuliano Bignasca nei confronti dei dirigenti dell'AET. Pestoni dopo qualche titubanza ha deciso di intervenire nel dibattito soprattutto per fornire alcuni elementi di lettura. Il presidente ha anche promesso che la commissione effettuerà un esame rigoroso dei conti e delle scelte aziendali dell’AET, al fine di garantire che l’attività dell’azienda sia non solo giuridicamente corretta, bensì anche conforme al mandato pubblico.

Scelte aziendali dubbie

In primo luogo Pestoni ricorda che le scelte aziendali dell’AET negli ultimi anni, hanno suscitato perplessità, dubbi e a volte perfino sconcerto in Commissione energia e in Parlamento. Inoltre, le dimissioni di Paolo Rossipone degli interrogativi. Rossi ha trovato rifugio presso una delle più discusse società create dall’AET: la REnInwest SA. Essa fa affari attraverso società con sede alle Isole Cayman, note per essere dei veri diavoli nell’eludere il fisco di ogni Paese. Durante l’esame dei conti 2005 la Commissione aveva sollevato forti dubbi sulla legittimità, per un’azienda pubblica, di percorrere vie di solito scelte da finanzieri con pochi scrupoli. La presenza di Rossi nella REnInwest, da questo profilo, non è certamente rassicurante, ha dichiarato Pestoni.

Positiva l'uscita di scena del trio Masoni-Rossi-Dell'Ambrogio

Le dimissioni di Mauro dell’Ambrogio dalla presidenza del Consiglio di amministrazione e la scomparsa della direttrice delle finanze Marina Masoni sono altri due fattori che secondo Pestoni vanno considerati positivi. "Non si può dimenticare infatti che il trio Masoni, Dell’Ambrogio, Rossi ha proposto la privatizzazione dell’AET e ha sempre sostenuto, malgrado il voto negativo del popolo ticinese, il processo di liberalizzazione dell’energia elettrica, anche nelle forme più estreme". La loro sostituzione, ha ribadito Pestoni, apre ora la possibilità e la speranza di poter ripristinare una conduzione dell’azienda maggiormente compatibile con l’interesse pubblico.

Dubbi sui conti, costituita una commissione di vigilanza

Pestoni ha ricordato che l’esame dei conti e della gestione dell’AET degli ultimi anni ha suscitato perplessità e dubbi. Per i conti 2005, la commissione ha designato una sottocommissione speciale, con il compito di svolgere un approfondito esame. I conti sono stati approvati, ma molti quesiti sono rimasti aperti, con il proposito di riprenderli in modo più approfondito nell’ambito dell’esame dei conti e della gestione 2006. Infine, proprio per seguire da vicino l’attività, il Gran Consiglio ha deciso di costituire una commissione di vigilanza dell’AET, che dovrebbe iniziare i propri lavori nel prossimo autunno, appena il Consiglio di Stato avrà ratificato il relativo regolamento

Se Bignasca sa qualcosa dovrebbe sporgere querela

È possibile, ha continuato Pestoni, che Bignasca sia a conoscenza, magari tramite i suoi rappresentanti nel Consiglio di amministrazione dell’AET, di altri fatti, ignoti alla commissione energia. Se così fosse, a nostro umile giudizio, dovrebbe sporgere querela penale alla magistratura. L’interesse pubblico, in un settore altamente strategico come quello idroelettrico, lo esigerebbe e tutti coloro che operano per migliorare il servizio pubblico gli sarebbero grati. Bignasca chiede anche che i conti dell’AET vengano presentati urgentemente. È una richiesta che la Commissione condivide.

Bignasca vuole che l'AET diventi una SA

A questo riguardo, con un certo sconcerto, Pestoni dice di aver appreso che Bignasca è sempre dell’opinione di trasformare l’AET in una società anonima, quindi di abbandonare la caratteristica di azienda pubblica, fondamentale per una politica energetica rispettosa dell’ambiente e degli interessi cantonali. "È difficile, in questo contesto, credere che i suoi alti lai siano motivati da un profondo interesse pubblico". Pestoni si augura che le denunce di Bignasca siano concretizzate almeno attraverso puntuali e concreti interventi dei commissari leghisti. "Dietro questo gran polverone", ha concluso Pestoni, "non è possibile che ci sia nulla. Sarebbe (politicamente) troppo triste!"
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