Cerca e trova immobili
BELGRADO

Kosovo: traffico organi, a tv testimonianza agghiacciante

Kosovo: traffico organi, a tv testimonianza agghiacciante
BELGRADO - L'espianto di un cuore dal petto di un prigioniero eseguito senza anestesia. Un racconto agghiacciante, con dovizia di particolari, quello fatto alla tv pubblica di Belgrado dal testimone di cui dispone la giustizia serba per dimostra...
BELGRADO - L'espianto di un cuore dal petto di un prigioniero eseguito senza anestesia. Un racconto agghiacciante, con dovizia di particolari, quello fatto alla tv pubblica di Belgrado dal testimone di cui dispone la giustizia serba per dimostrare il traffico illegale di organi umani avvenuto in Kosovo durante il conflitto armato della fine degli anni novanta.

L'uomo, il cui volto è stato oscurato e la voce alterata, ha parlato al telegiornale del primo canale della Radiotelevisione serba (Rts), in una lingua non precisata ma molto probabilmente in albanese, con la traduzione in serbo in basso sul teleschermo.

Ieri il procuratore serbo per i crimini di guerra Vladimir Vukcevic aveva rivelato ai media l'esistenza di un testimone, un guerrigliero indipendentista albanese dell'Uck (Esercito di liberazione del Kosovo), che ha partecipato durante il conflitto armato contro i serbi (1998-1999) al traffico illegale di organi ai danni di prigionieri serbi, venduti poi sul mercato nero.

Nell'intervista alla tv il testimone non precisa la nazionalità della vittima sottoposta al terribile espianto di cuore, ma Vukcevic ha detto di ritenere che fosse un serbo. Non viene neanche detto in quale località sia avvenuto il barbaro intervento, ma sempre secondo Vukcevic si sarebbe trattato di un posto nel nord dell'Albania, al confine con il Kosovo, "alla fine degli anni novanta".

ATS
🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE