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THAILANDIARitrovati 169 corpi in una fossa comune

19.08.11 - 20:57
Foto Keystone / EPA Rungroj Yongrit
Ritrovati 169 corpi in una fossa comune

BANGKOK - Si infittisce il giallo in Thailandia riguardo ai resti di 169 persone ritrovati nei pressi di tre conventi buddhisti nella provincia orientale di Rayong. Mentre alcuni sospettano che possano essere i resti di dimostranti delle Camice Rosse, scomparsi nel corso delle proteste dell'anno scorso, l'esercito e i leader dell'ex governo hanno negato ogni responsabilità.

"Le immagini delle proteste delle Camice Rosse sono state viste da tutti in televisione. C'erano dei morti tra loro, ma le autorità non potevano raggiungerli" ha detto oggi al 'The Bangkok Post' Suthep Thaugsuban, ex vice premier con la delega per la sicurezza.

"Le persone che hanno portato via i cadaveri erano infermieri o membri di varie fondazioni", ha aggiunto, negando alcuna responsabilità da parte dell'allora governo. Sulla stessa lunghezza d'onda si è espresso il capo dell'esercito, il generale Prayuth Chan-ocha, il quale ha dichiarato a 'MCOT Online News' che "non c'è niente di chiaro al momento. Invito il pubblico a non giudicare in modo prematuro, ma ad aspettare i risultati delle indagini".

La notizia del ritrovamento dei corpi è stata resa nota ieri. Secondo quanto ha riferito un monaco a capo di uno dei templi, i corpi sono stati sepolti nell'aprile 2010 e portati lì da una fondazione che aveva promesso che li avrebbe riesumati e cremati. Secondo Rapin Pranonsatit, uno dei leader delle Camicie Rosse, i corpi potrebbero essere di attivisti del gruppo uccisi nel corso degli scontri con le forze governative.

Tra l'aprile e il maggio 2010 le Camice Rosse - gruppo eterogeneo pro-Thaksin Shinawatra che protestava contro il governo di Abhisit Vejjajiva - ha occupato parte del centro di Bangkok.

Ats Akr

Foto Keystone / EPA Rungroj Yongrit

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