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ConcertiFantasios ci racconta il suo Festival della magia

06.12.11 - 07:02
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Fantasios ci racconta il suo Festival della magia

TENERO – Lo si potrà ammirare dal vivo a dicembre insieme ai suoi ospiti-amici. Nel frattempo impariamo a conoscerlo di persona: Fantasios è un “artista della magia e dell’illusionismo” come lui stesso si definisce. Una grande passione, che lo ha spinto a frequentare scuole e corsi (anche di recitazione) e a migliorarsi costantemente, fino ad arrivare sui palcoscenici d’Europa e degli Stati Uniti, tra le luci di New York e Las Vegas.

Dopo oltre quarant’anni di carriera, e cinquanta Festival della magia da organizzatore, il mago asconese (al secolo Alfonso Paganetti) porta al Teatro Don Bosco di Tenero la terza edizione del suo spettacolo.

Quando ha capito che quella della magia era la via giusta?

“Già da bambino, quando non si andava a scuola, i miei compagni giocavano a pallone e io mi dilettavo a fare il burattinaio, e alle medie facevo spettacolo per i miei amici. Era già nata in me la passione per il palcoscenico, ma ancora non lo sapevo che l’avrei fatto per tutta la vita. Gli anni passavano, e mi accorgevo che c’era qualcosa in me che mi spingeva su questa strada”.

Il suo punto più alto?

“La vittoria nel Campionato del mondo a Bruxelles, che mi ha lanciato definitivamente in questa carriera. Sono stato molto sorpreso: mai più pensavo di conquistare il titolo nel concorso di magia generale davanti a 2000 maghi. Da lì è partito tutto: i contratti per gli Stati Uniti, e dopo il lancio in Europa. Ho preso parte ad alcuni dei migliori spettacoli dell’epoca. Poi ho fatto tante belle cose, ad esempio la collaborazione con il Circo nazionale di Budapest durata sei mesi”.

E quello più basso?

“Ho avuto dei momenti molto difficili quando avevo il Teatro Varietè ad Ascona: fare il direttore, e creare spettacoli per racimolare fondi per la sua sopravvivenza è stato molto difficile. Il successo c’è stato, ma l’avventura non è finita bene: questo è stato il momento più basso ed amaro della mia carriera. Sono uscito quindi dal giro, perdendo il contatto con gli impresari che non sapevano nemmeno se esistevo ancora”.

Un’esperienza difficile, seguita da una depressione…

“Dal lato morale però è stato positivo: ho trovato un’immagine personalizzata del teatro, sono stato il primo in Ticino a dare l’idea del ‘palco aperto’ alle giovani band. Poi ho portato in Ticino il grande cabaret: Teo Teocoli, Iacchetti, Lella Costa, Franca Valeri”.

Cosa ne pensa dei maghi che vede alla televisione?

“Sono molto amico del Mago Forrest e di Raul Cremona. Sono entrambi bravissimi, specie Raul che è un vero talento. La magia, però, in Italia va verso il cabaret: è una questione di mentalità. A livello internazionale questa formula non funziona, ma Oronzo, Forrest e Marco Berry sono veramente bravi e in Italia hanno grande successo”.

Cosa dovrà aspettarsi il pubblico del suo prossimo evento?

“Ho voluto portare un nuovo spettacolo nello stile italiano: magia mescolata con il cabaret. Ci saranno nomi famosi della comicità italiana anche televisiva, personaggi che il pubblico conosce grazie a Zelig e Colorado Cafè. Organizzo il Festival ogni tre anni: la prima edizione a Lugano, poi a Muralto e ora a Tenero, e non avevo mai messo in scena questa combinazione che si distacca dalla magia classica. Sarà uno spettacolo frizzante e molto giovane, ma adatto ad ogni età”.

La satira sulla magia e l’autoironia possono funzionare?

“Se non c’è il lato in cui noi scherziamo e facciamo satira sui nostri trucchi, non possiamo divertire appieno lo spettatore. Quando le persone vengono a vedere gli show si devono dimenticare i problemi quotidiani, almeno per un’ora e mezza. Devono divertirsi ed immergersi completamente nello spettacolo. Se lo fanno il nostro scopo è raggiunto”.

Qual è il suo cavallo di battaglia?

“Il numero con gli animali, i pappagalli  e le colombe che ho portato in tutto il mondo. Poi mi sono dedicato alla rivista sullo stile di David Copperfield, con uno staff di sette persone”.

Ho letto di un suo numero con le monete : di cosa si tratta ?

“Il numero si chiama Money Money Crazy e richiede 2-3 ore di allenamento quotidiano da tre anni. C’è stato un importante lavoro di ricerca, e ogni mattina, da tre anni, non esco di casa e mi alleno duramente. Non è stato facile: non c’è più niente di nuovo, è già stato fatto praticamente tutto”.

Appuntamento, quindi, con la magia e il divertimento sabato 10 dicembre a Tenero.

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