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SVIZZERA«Sopprimere o limitare lo statuto S»: la proposta di un consigliere di Stato UDC

03.05.24 - 07:47
Il politico bernese Pierre Alain Schnegg: «La maggior parte delle richieste di statuto S sono ora presentate da rom»
Foto TiPress
Fonte ATS
«Sopprimere o limitare lo statuto S»: la proposta di un consigliere di Stato UDC
Il politico bernese Pierre Alain Schnegg: «La maggior parte delle richieste di statuto S sono ora presentate da rom»

BERNA - Il consigliere di Stato bernese responsabile dell'asilo, Pierre Alain Schnegg (UDC), chiede di abolire o perlomeno limitare lo statuto di protezione S. Di quest'ultimo non beneficerebbero più gli ucraini, ma verrebbe usato abusivamente dai rom.

«La maggior parte delle richieste di statuto S sono ora presentate da rom, ed è quello che sento dire anche da colleghi di altri cantoni», ha affermato Schnegg in un'intervista pubblicata dalla stampa del gruppo Tamedia. Il democentrista non è tuttavia in grado di fornire dati concreti.

Tutti i richiedenti presentano documenti ucraini, «ma in molti casi dubitiamo della loro identità», dice Schnegg. Molti infatti non parlano né l'ucraino né il russo.

Secondo il consigliere di Stato bernese, lo statuto di protezione S dovrebbe essere sostituito da uno dei permessi di soggiorno ordinari, Ya condizione tuttavia che le persone interessate siano sufficientemente integrate da condurre una vita indipendente. Quelle che si trovano già qui e che soddisfano tali criteri dovrebbero ottenere un permesso di soggiorno. E quelle che sono appena arrivate dovrebbero in futuro presentare una richiesta adeguata», ha sostenuto.

«Un'alternativa all'abolizione totale dello statuto S potrebbe essere quella di concederlo solo agli ucraini provenienti dalle zone del Paese gravemente colpite dalla guerra». La maggior parte dei nuovi arrivati che dispongono dello statuto S non è infatti più direttamente coinvolta nella guerra in Ucraina, ha sostenuto Schnegg. «Non si comportano come rifugiati di guerra, la cui vita e la cui integrità fisica sono minacciate. Arrivano e partono dall'oggi al domani».

Il consigliere di Stato dice di sospettare che queste persone siano sfruttate da organizzazioni. «C'è una logistica dietro tutto questo». YConstatiamo che intere famiglie, a volte più di dieci persone, arrivano e se ne vanno uno o due mesi dopo, una volta ricevuto l'aiuto sociale».

Secondo quanto riferito da Pierre Alain Schnegg, delle circa 65'000 persone che godono dello status di protezione S in Svizzera, oltre 8'000 vivono nel canton Berna.

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