Il testo chiedeva di introdurre regole più severe per evitare di favorire una lingua nazionale a scapito delle altre nelle assunzioni.
Lo scorso marzo agli Stati, Abate aveva criticato quei bandi di concorso dell'amministrazione, in cui si chiedeva la perfetta padronanza del francese e del tedesco, senza menzionare l'italiano. Per il ticinese, la terza lingua nazionale viene completamente dimenticata dall'amministrazione federale; tale prassi non sarebbe conforme alle disposizioni sul plurilinguismo.
Per porre rimedio a questa situazione, Abate proponeva che nei bandi di concorso venisse chiesta la conoscenza attiva di due lingue ufficiali e quella passiva di una terza, senza precisare quali.
Inoltre, qualora nell'ufficio interessato i valori soglia di riferimento per la rappresentanza delle lingue minoritarie non fossero ancora stati raggiunti, il concorso avrebbe dovuto indicare che, a parità di competenze, si sarebbe data preferenza ai candidati di tali minoranze.
Competenze linguistiche nell'amministrazione, approvato il postulato Cassis - Sempre nella seduta odierna, il Nazionale ha tuttavia approvato per 123 voti a 60 un postulato di Ignazio Cassis (PLR/TI) che domanda al Consiglio federale un rapporto sui bisogni prioritari di plurilinguismo nell'amministrazione federale entro metà 2013.
Nelle intenzioni del consigliere nazionale ticinese, il rapporto deve individuare nei singoli dipartimenti e uffici, le unità in cui il fabbisogno di competenze plurilingui non è soltanto un fattore di competenza e crescita individuale, ma un effettivo bisogno di conoscenze linguistiche per curare adeguatamente le relazioni con le diverse regioni del Paese e con l'estero.
La consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf ha dichiarato che i suoi servizi sono già all'opera per determinare le competenze linguistiche degli impiegati della Confederazione.
Ats