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CANTONEI dubbi rimangono, ma il Consuntivo passa

24.06.14 - 18:55
I conti sono approvati, ma piovono critiche
Foto Ti-Press
I dubbi rimangono, ma il Consuntivo passa
I conti sono approvati, ma piovono critiche

BELLINZONA - L'ultima sessione del Gran Consiglio prima della pausa estiva ha avuto come piatto forte la discussione del Consuntivo 2013. Una discussione articolata su due giorni, dopo la quale i conti cantonali sono stati approvati, seppur con vari distinguo e perplessità, con 41 voti favorevoli, 8 contrari e 5 astenuti. Contrari al documento hanno votato UDC, Verdi e Matteo Pronzini (MPS-PC).

 

Il disavanzo di gestione corrente è di 177,6 milioni di franchi, con un peggioramento di 15 milioni rispetto al Preventivo. Il Consiglio di Stato ha fatto però rilevare che “qualora fossero già in vigore le norme costituzionali di disciplina finanziaria, votate dalla popolazione il 18 maggio 2014, il disavanzo massimo consentito sarebbe stato di circa 130 rispettivamente 160 milioni di franchi, applicando la quota del 4% o del 5% sui ricavi correnti”.

 

PLR - “IL PLR non si lascerà condizionare da questi teatrini, dei quali il Paese farebbe sicuramente a meno”. Il PLR, pragmaticamente, voterà il Consuntivo nonostante confermi la riserva con la quale ha firmato il rapporto di maggioranza. Punti spinosi l'ampiezza del disavanzo, ma anche la tendenza: “Non ha molto senso appellarsi alla volontà popolare, quando misure come i contributi sui premi di cassa malati sono rimandati al mittente”. Vitta teme che scoccherà l'ora di riforme radicali, “che faranno male a tutti”. Preoccupano anche le maggiori spese rispetto al Preventivo, che non fanno altre che evidenziare il difficile momento finanziario del Cantone. La Roadmap può rappresentare un tassello nella giusta direzione, sottolinea il capogruppo liberale radicale.

 

Lega - La Lega dei Ticinesi, come annunciato prima della discussione, ha abbandonato l'aula in segno di protesta contro il “colpo di Stato” governativo legato al piano B per la partecipazione a Expo 2015. Una decisione ampiamente criticata da vari partiti. I rappresentanti leghisti sono ricomparsi in aula ^per partecipare alla votazione finale.

 

PPD - Raffaele De Rosa, per il PPD, sottolinea il “profondo rosso” dei conti cantonali e aggiunge: “La situazione è grave e preoccupante”. Preoccupa, più che il peggioramento da Preventivo a Consuntivo, “l'assenza di una sana autocritica a vari livelli”. “Stiamo giocando in difesa, con il peggior arrendevole catenaccio che si possa immaginare”, aggiunge De Rosa con una metafora calcistica. Il Gruppo, dopo lungo dibattito, sosterrà a maggioranza il rapporto di maggioranza, seppur sia chiaro che “la situazione è e rimane molto drammatica”. Per alcuni granconsiglieri l'eventuale bocciatura dei conti sarebbe “una sberla per il Consiglio di Stato, e uno schiaffo per tutto il Parlamento”. Il PPD ritiene che il Cantone abbia bisogno di soluzioni anche creative, “nel solco di una sana Realpolitik”. Un Forum per il rilancio del Cantone potrebbe servire per dare un ordine di priorità agli interventi da compiere. Le elezioni in vista complicheranno sicuramente la realizzazione di un Patto di paese ma, conclude De Rosa, “se ce l'hanno fatta gli altri Cantoni, possiamo farcela anche noi”.

 

PS - Pelin Kandemir Bordoli, per il Gruppo PS, è “la peggior sceneggiata che abbiamo mai visto sui conti dello Stato. La “sceneggiata” leghista è la sua degna conclusione”. Nemmeno ai socialisti è piaciuta la decisione di Caverzasio e compagni di lasciare l'aula. “Non è scappando di fronte ai problemi e alle responsabilità che i problemi si risolvono”. Tornando al merito del Consuntivo, Kandemir Bordoli ha elencato una serie di misure dolorose, che non hanno risolto i problemi del Cantone. “La valanga di sgravi fiscali hanno favorito le classi privilegiate, e lo Stato ha mancato nella politica di equità fiscale”. I limiti di questa politica si vedono in maniera ancora più chiara: “Il Ticino non ha i mezzi per affrontare questa soluzione”. Le scelte colpevoli di Berna, sottolinea Kandemir Bordoli, sono state però avallate dal Governo cantonale. “Si continua con le vecchie ricette che hanno già dimostrato di essere fallimentari. C'è chi vuol far credere che si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”. Il Partito Socialista voterà, pur senza particolare entusiasmo, il Consuntivo, con l'invito al Governo di trovare un equilibrio e non nel basare tutto sui tagli.

 

Verdi - Michela Delcò Petralli, per i Verdi, afferma che il Ticino non è sufficientemente presente a Berna, sia in termini di Deputazione alle Camere che come pressione fatta dal Governo. Il rapporto di minoranza, che vede proprio in Sergio Savoia il relatore, mette il dito nella piaga: “In Ticino si è creato un circolo vizioso, che porta dritto al disastro finanziario”. Il dumping salariale e lo scompenso dei redditi, la sofferenza fiscale, la contrazione del gettito fiscale sono problemi pressanti, come quelli del frontalierato dilagante e di una “malsana” dipendenza dal settore bancario. AET e Banca Stato sono altri capitoli dolenti.

 

UDC - “Modesto pranzo al sacco”: ecco cos'è questo Consuntivo per il capogruppo UDC Marco Chiesa. L'opposizione del gruppo a questi conti è netta, e non piacciono le ricerche di alibi e giustificazioni trovate a più riprese. “Manca del tutto la tutela dei lavoratori ticinesi: quella che istituzionalmente dà la preferenza a chi vive e spende nella nostra società”. Di tutto questo, nel Consuntivo, non c'è traccia. Pertanto il documento sarà bocciato senza appello.

 

MPS - Matteo Pronzini, per il Movimento per il Socialismo, critica il Consiglio di Stato su Expo al pari della Lega - ma senza abbandonare l'aula. Pronzini trova “disarmante “ l'assenza di un bilancio politico a conclusione del rapporto di maggioranza di Bacchetta-Cattori. Il rapporto di minoranza tenta di fare questo esercizio, seppur non convinca del tutto l'MPS. “Si tenta di andare avanti con una politica di austerità, e si vuole proseguire sulla via della liberalizzazione del mercato del lavoro”. E qui si parla di FoxTown: Pronzini accusa e parla di “gestione omertosa e mafiosa” del diritto da parte di politica e Magistratura.

 

Morisoli - Il deputato Sergio Morisoli, seppur osservando che questo genere di discussioni è piuttosto frustrante e che il Parlamento non impara dagli errori del passato, ha rilevato alcuni punti positivi in entrambi i rapporti. In quello di maggioranza sono lodevoli le osservazioni su cosa non è stato fatto e cosa si potrebbe fare. In quello di minoranza, invece, a Morisoli piace l'accento posto sulla crescita. In sostanza, ha concluso Morisoli, il ruolo dei deputati in questo frangente è come quello degli opinionisti che commentano una partita di calcio, ma il giorno dopo ed essendo ininfluenti sul risultato finale.

 

Il Governo - La parola, per il Governo, è toccata alla direttrice del DFE Laura Sadis, che ha ringraziato i deputati che sono rimasti in aula per affrontare la discussione. Il documento di Bacchetta-Cattori è chiaro, non ridondante, e ha dato risalto ad alcuni ambiti di approfondimento degni di interesse. Riappare, con questo bilancio, il disequilibrio strutturale che sembrava scongiurato. Le misure ancorate nella Costituzione non permettono più di tergiversare: “occorre determinazione e coraggio in tutti i Dipartimenti”. Non possiamo vivere per diversi anni al di sopra dei mezzi che abbiamo a disposizione, “e dobbiamo fare qualche rinuncia, se necessario”. Compito della politica, aggiunge Sadis, è capire dove e come intervenire. “Non c'è più tempo né spazio per tatticismi e calcoli elettorali, nonostante le elezioni si avvicinino”.

 

Rapporto di minoranza - Il relatore di minoranza, Sergio Savoia, nel suo intervento è ritornato sulla creazione di un'economia parallela basata sull'arrivo di aziende straniere che poi utilizzano manodopera frontaliera, a volte altamente qualificata e a metà prezzo. Le nuove imprese aumentano in maniera molto più sostenuta rispetto al resto della Svizzera, fa notare Savoia, e com'è noto il numero dei frontalieri è salito ben oltre il numero di posti di lavoro creati. Questo, insieme all'aumento dei notificati, pesa sul mercato del lavoro ticinese. “E' sconcertante che il Governo continui a promuovere questo tipo di sviluppo economico che ci ha portati in questo pantano”. I costi cadono sulle spalle di tutti, mentre i benefici vanno nelle tasche di pochi privilegiati. Le misure promosse, secondo Savoia, non fanno altro che peggiorare la situazione. “Il Governo dovrebbe dirci una volta per tutte quanto è costato questo 'sviluppo economico'”. La situazione è critica sotto vari livelli, e non solo i cittadini residenti sono messi in difficoltà, ma anche gli stranieri residenti. Anzi, questi più degli altri. I tagli agli sprechi pubblici? Prima di imbracciare la scure, osserva Savoia, è il caso di identificare soluzioni puntuali e agire con cognizione di causa.

 

Rapporto di maggioranza - Fabio Bacchetta Cattori (PPD) difende il rapporto di maggioranza: "È la prima volta che il Consuntivo è peggiore del Preventivo. È una situazione critica e difficile. SI parla di un disavanzo di 177 milioni. Troppi. Una revisione delle norme è indispensabile se vogliamo anche rispettare la volontà popolare che vuole maggior rigore nella gestione delle finanze del Cantone".

 

DSS - Si è poi passati alle analisi dei vari dei vari Dipartimenti. Carlo Luigi Caimi (PPD), nell'analisi del DSS, si è soffermato sugli aborti legali compiuti in Ticino: 528 nel 2013, due in meno rispetto all'anno precedente. “Come stiamo, invece, con un altro genere di Consuntivo, quello che riguarda una categoria particolare di esseri umani, i bambini prima della nascita? I consuntivi si devono fare, infatti, anche su questi aspetti, non solo su quelli finanziari. Ed è quello che farò con il mio intervento”.

I conti del Dipartimento sono stati vagliati dall'aula, e hanno ricevuto parere positivo.

 

DI - Giorgio Pelllanda (PLR), nell'analisi del Dipartimento Istituzioni, ha parlato dei processi aggregativi in corso, mentre il collega di partito Roberto Badaracco si è soffermato, tra le altre cose, sul tema delle ripartizioni di compiti nell'ambito della Magistratura, la nuova Legge sulla prostituzione (”La pubblicità tramite annunci erotici deve essere completamente vietata”, proposta che fu bollata come anti-Mattino) e sull'organizzazione della Polizia cantonale. Di Polizia ha parlato anche Marco Passalia (PPD), che ha spulciato i dati riguardanti le multe elevate, che sono in crescita. “Siamo decisamente contrari ai cosiddetti “radar-trappola” posti in luoghi che non servono a punire i pirati della strada”. Saverio Lurati (PS) ha parlato della Polizia giudiziaria, settore cruciale per impedire a organizzazioni internazionali di radicarsi in Ticino, e si è chiesto come mai non si faccia di più per potenziarne gli effettivi. Lurati ha poi elencato alcuni problemi nella ripartizione dei carichi di lavoro tra i vari uffici giudiziari. Matteo Pronzini (MPS) è ritornato sul tema FoxTown, e sulla “chiara illegalità” nel quale il centro commerciale opera con le aperture festive e domenicali. Pronzini accusa la Magistratura di connivenza con alcuni 'intoccabili' dell'economia ticinese. Giancarlo Seitz (Lega) ha toccato nel suo intervento vari temi legati alla polizia e agli interventi sul territorio.

 

Il Direttore Norman Gobbi ha risposto in maniera puntuale ai vari temi sollevati dai deputati. Sul tema dei controlli radar, ad esempio, Gobbi ha ricordato come metà delle multe vengono fatte a non residenti e a stranieri. “Se si parla di fare cassetta, possiamo dire di farla sulle loro tasche”, ha ironizzato il Consigliere di Stato. Gobbi ha poi fatto notare la concorrenza che la Polizia federale (con salari maggiori e carico di lavoro minore) fa nei confronti degli agenti della Polizie locali e cantonale. E' seguito il voto, che ha visto 'promuovere' i conti del Dipartimento.

 

DECS - Giorgio Pellanda (PLR) si è complimentato con il Direttore Manuele Bertoli per la qualità della scuola dell'obbligo ticinese. Il deputato ha poi chiesto un aumento dell'orientamento professionale. “Ho assunto frontalieri in una casa anziani a Intragna, perché non abbiamo gli svizzeri. Fare il muratore, oggi, non è un disonore”. Michele Guerra (Lega) ha invitato a portare all'attenzione della Commissione scolastica le riforme sulla scuola, “ma quelle utili”. La scuola media, secondo il granconsigliere, ha fatto il suo tempo e va riformata. Luca Pagani (PPD) punta, tra le altre cose, sull'alleanza tra scuola e famiglie per una corretta educazione dei giovani ticinesi, e sottolinea la necessità di apportare miglioramenti e compiere vere riforme, che vadano oltre gli “interventi puntuali e in parte scoordinati”. Francesco Cavalli (PS) ha toccato il tema delle statistiche scolastiche, rispetto alle quali il deputato si augura “che rimangano pienamente nelle mani dello Stato, e non siano esternalizzate”, e la formazione dei docenti, sempre meno specialmente nel settore elementare. Stefano Steiger (PLR) ha ricordato a Bertoli le sfide attuali, tra la ricerca del mantenimento della qualità della scuola e dei servizi e i tagli legati alle inevitabili misure di risparmio legate alla crisi economica. Matteo Pronzini (MPS), infine, ha parlato della formazione a livello post-universitario della gestione della tecnica ferroviaria e dei servizi legati.

 

Il Direttore del DECS Manuele Bertoli ha replicato alle obiezioni e ai quesiti posti dai granconsiglieri. I deputati hanno quindi votato i conti del Dipartimento, che sono stati approvati.

 

DT - Interviene quindi Luigi Canepa (PPD) che si dice preoccupato per lo stato di manutenzione delle strade. "Per la conservazione stradale del nostro cantone, lo sviluppo delle strade cantonali è di 1000 chilometri. Il valore patrimoniale della sola pavimentazione è di 1300 milioni. Serve un investimento complessivo di 200 milioni su 8 anni per mantenerle. 25 milioni all'anno, che corrispondono a poco meno del 2% del valore delle pavimentazioni quando dovrebbe essere investito il 3%. Abbiamo un deficit di manutenzione di circa 10 milioni l'anno, con il risultato di un deterioramento dello stato delle strade e una diminuzione del valore patrimoniale delle stesse. Il risultato è un degrado dello stato di conservazione delle strade".

 

Interviene quindi Carlo Lepori (PS): "Sono per una revisione della pianificazione - sottolinea -. Le commissioni regionali dei trasporti mi domando se siano adatte a questo scopo e come possono farlo". È quindi la volta di Rinaldo Gobbi (PLR) che si avvicina invece alla tematica del Carpooling e mezzi pubblici: "Sono un argomento d'attualità del quale occorre discutere. Sì al dialogo per un accordo condiviso, ma senza imposizioni che danneggiano solo il frontaliere, ormai è diventato capro espiatorio per tutti i problemi del cantone". Giorgio Galusero (PLR) punzecchia piuttosto il direttore del DT: "Vorrei chiedere a Zali come si sente un consigliere di Stato che al primo consuntivo è abbandonato dai colleghi di partito, ma non lo farò. Chiedo piuttosto dove sia la legge sugli artigiani". Sull'aeroporto di Agno interviene invece Giancarlo Seitz (Lega) - "Quale la posizione del Cantone?".

 

Claudio Zali Direttore DT - "È vero - rispondendo Canepa - che mancano soldi per un migliore mantenimento delle pavimentazioni, ma vi sono ragioni finanziarie che impongono di essere prudenti. Mi si dia invece un cartellino giallo per il tema dei parcheggi. Il dipartimento non ha fatto altro che censire una situazione fuori controllo. Solo nel Sottoceneri ci sono 25mila posteggi abusivi e ci si sta adoperando per risolvere queste situazioni di abuso. Per quanto riguarda la legge sugli artigiani assicuro che arriverà. Vi sono situazioni giuridiche delicate, ne ho parlato recentemente in Consiglio di Stato e ci siamo dati un certo tipo di orientamento, quello di non forzare la situazione. Nel corso dell'autunno arriveremo a un risultato. Sull'aeroporto di Agno, infine, io dico che la posizione del cantone è defilata in quanto è in gran parte in mano alla città di Lugano. Attendiamo un piano complessivo di risanamento che permetta al cantone di esprimersi".

 

È quindi la volta del DFE. A intervenire per primo è Christian Vitta (PLR): "Il rapporto di minoranza afferma che la crescita importante del numero di aziende dovrebbe anche seguire la crescita di introiti fiscali e diminuzione dell'occupazione - spiega -. Crescita e diminuzione che non arrivano in quanto le nuove aziende sarebbero a basso valore aggiunto, con solo manodopera frontaliera a bassa retribuzione e fiscalmente poco rilevanti. La critica del rapporto di minoranza è poco articolata. La crescita è dovuta anche ad altro. Non poche aziende sono piccole, con un solo dipendete che è anche il creatore dell'azienda stessa. Nascono dall'auto imprenditorialità. Bisogna quindi affrontare meglio la questione, che riguarda anche padroncini e distaccati".

 

Interviene quindi Maurizio Agustoni (PPD) che critica le procedure di accertamento fiscale: "I ritardi nelle notifiche si accumulano con un impatto negativo su comuni e cantone. Può accadere che vi siano contribuenti che abbandonano il Paese prima che la notifica sia stata inviata. Credo che questa situazione abbia come contraltare un buco di milioni di franchi. Credo che questa situazione meriti una seria riflessione. Aumentare il numero di funzionari? In Ticino sono molti di più rispetto agli altri cantoni. Bisogna quindi valutare se non ci siano accorgimenti da prendere sotto il profilo organizzativo e procedurale. Forse dovrebbero essere modificate le priorità puntando sui grandi contribuenti piuttosto che sui piccoli per i quali il lavoro dell'accertatore non viene ripagato da maggiori entrate fiscali".

 

Saverio Lurati (PS) non risparmia critiche all'attuale mercato del lavoro:  "La situazione attuale emargina persone che non riescono a trovare uno sbocco lavorativo. I nostri dati relativi alla situazione potrebbero raddoppiare tenendo conto dell'assistenza pubblica. Bisogna formulare risposte concrete a quella parte della cittadinanza preoccupata per la situazione occupazionale". Mentre Matteo Pronzini (MPS-PC) ritorna sulla questione del lavoro domenicale e della "lex Fox Town": "La Legge federale sul lavoro avrebbe come compito la salute dei lavoratori. Il lavoro domenicale nella vendita è illegale (il riferimento come è evidente va al Fox Town). Il mancato rispetto della legge può avere delle rilevanze penali per chi non la fa rispettare. Nessuno sembra voler modificare l'ordinanza a livello svizzero. Ciò malgrado il DFE va avanti. E la verifica sull'infrazione della Legge non avviene. Cosa volete fare? Sostenere a spada tratta l'illegalità?".

 

Laura Sadis Direttrice DFE - "Da qualche anno il DFE sta seguendo un percorso per lo sviluppo economico con l'obbiettivo di essere più competitivi, innovativi e concorrenziali. Abbiamo iniziato ad affacciarci alla nuova politica regionale federale abbandonando quel criterio secondo il quale si affrontava, ognuno con i propri strumenti, i vari argomenti a vantaggio di un discorso di complementarietà dei vari argomenti per un alleggerimento delle procedure. Tra le principali iniziative segnalo la maggior attenzione al tema del trasferimento tecnologico e della competenza. Vi è poi stato lo sviluppo di una strategia di tecno-parti. Abbiamo approfondito il tema della successione aziendale e introdotto degli incentivi per favorire l'internazionalizzazione delle aziende. Abbiamo sviluppato il sistema di supporto all'auto-territorialità. E altro ancora. Questo nuovo approccio ha permesso di affrontare con un nuovo sguardo questioni importanti e d'attualità, si veda le legge sull'agricoltura (quasi pronta) e molto altro. L'obiettivo è quello di favorire il mantenimento e la creazione di iniziative imprenditoriali orientati a imprese che guardino all'internazionalità e all'innovazione con un impatto positivo per il nostro territorio cantonale. Questo obiettivo è applicabile a qualsiasi forma imprenditoriale che sia una start-up, una giovane azienda o una consolidata. Da una logica premiante a una logica incentivante quindi. Un nuovo orientamento nato sulla scorta di un'analisi già presentato nel 2011".

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