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CANTONE"Una lista unica può creare disguidi"

17.06.14 - 17:27
Il Gran Consigliere Marco Chiesa parla del mancato accordo con la Lega
Ti-Press (archivio)
"Una lista unica può creare disguidi"
Il Gran Consigliere Marco Chiesa parla del mancato accordo con la Lega

LUGANO - Tra Lega e Udc non scorre buon sangue? Non siamo forse a questi livelli ma di certo, dal vertice che si è tenuto oggi tra i due partiti, tra di loro non ci sarà nessun tipo di accordo alle prossime elezioni. I democentristi hanno infatti chiesto tre posti sulla lista (unica) per il Consiglio di Stato. I cugini leghisti hanno rigettato prontamente tale proposta. Ecco il punto di vista di Marco Chiesa.

 

“È stato un incontro molto costruttivo, cortese, dove ognuno ha espresso le proprie esigenze. Siamo stati chiamati dall’Udc nazionale a concordare questo incontro, su richiesta della Lega tra l’altro. Abbiamo cercato di guardare le prossime elezioni ad ampio spettro. Certo che arrivavamo da una base un po’ minata dal fatto che non siamo riusciti a far passare le congiunzioni in Gran Consiglio. Questo per colpa del mancato sostegno della Lega.

 

Abbiamo cercato, inoltre, di trovare strade alternative per poi percorrerle uniti ma non abbiamo trovato un accordo. Siamo dunque rimasti al punto di partenza. L’Udc si è proposta sempre come forza d’opposizione costruttiva, dall’altro lato c’è la Lega che è il partito di maggioranza relativa. Magari questa cosa, correndo con una lista unica, poteva creare dei disguidi”.

 

Comunali di Lugano, Udc Quo vadis? - “Non credo mai nelle imposizioni dall’alto, sono le persone sul terreno che devono decidere. Sarà dunque la sezione di Lugano che deciderà e oggi con il suo nuovo presidente, Tiziano Galeazzi, bisognerà fare delle riflessioni. Questa è la forza di un partito democratico come il nostro”.

 

Blocher e la mano tesa alla Lega – “L’interesse vero di Blocher era quello di capire dove si poteva arrivare con le congiunzioni a livello federale. Una cosa che mi ha fatto molto piacere è che ha cercato di capire le ragioni di tutti e non ha prevaricato nessuno. Anzi, forse ha cercato di fare i nostri interessi di democentristi ticinesi. Lui è più navigato di noi e ha saputo fino a dove si poteva spingere”.

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