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CANTONEAumentano i giovani in assistenza

10.04.14 - 15:40
Lo scorso dicembre 289 titolari di permesso B beneficiavano delle prestazioni assistenziali
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Aumentano i giovani in assistenza
Lo scorso dicembre 289 titolari di permesso B beneficiavano delle prestazioni assistenziali

BELLINZONA - Le persone che richiedono e beneficiano di assistenza sociale sono in aumento. La risposta del Consiglio di Stato ad un'interrogazione del deputato della Lega dei Ticinesi Daniele Caverzasio fornisce i numeri del fenomeno: le economie domestiche che beneficiano delle prestazioni assistenziali (a dicembre 2013) erano 4292, con un aumento del 9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

 

In netta crescita i giovani adulti in assistenza: 506, pari al 12% della cifra globale. “Si evidenzia tuttavia che, sia in valori assoluti che per il tasso di aumento tra il 2011 e il 2013, essi non risultano essere la categoria maggiormente toccata dal ricorso all'assistenza sociale”. L'aumento è del 23% (95 unità in più rispetto a dicembre 2012), contro il 30% dei 26-35enni e il 25% dei 46-55enni. Il Consiglio di Stato ha ricordato gli investimenti messi in atto per sostenere l'inserimento professionale delle persone in assistenza, e dal 2010 le chiusure di domande per uscita verso il mondo del lavoro sono in costante aumento.

 

289 erano i titolari di permesso B sul totale delle 4292 domande pagate di assistenza sociale, e 153 di essi avevano un permesso B “CE/AELS”. Nel 2013, prosegue il Consiglio di Stato, la Sezione della popolazione ha emesso 55 decisioni negative (32 delle quali per diniego del permesso di domicilio C dove le persone sono state autorizzate a continuare a soggiornare in Svizzera sulla scorta di un permesso B), e 29 decisioni di revoca di permessi UE per motivi finanziari.

 

Alla domanda sulla relazione tra frontalierato, disoccupazione e assistenza il Governo risponde così: “Il Consiglio di Stato è cosciente delle possibilità che l'aumentata concorrenza sul mercato del lavoro possa generare una forte pressione sul personale indigeno con possibili derive, oltre che nei canali della disoccupazione, ai bacini assistenziali”. Il tema è però molto delicato, e sono in corso i lavori di analisi della situazione. Gli strumenti che saranno elaborati potranno permettere di comprendere i fenomeni legati al mondo del lavoro ticinese. 

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