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BELLINZONA - La Commissione di studio del Progetto di Aggregazione del Bellinzonese (rappresentante i 17 Municipi) ha analizzato il Piano cantonale delle aggregazioni (PCA), presentato dal Consiglio di Stato lo scorso mese di novembre. In risposta alla consultazione avviata tra i Municipi, le associazioni dei Comuni, i partiti politici e gli altri rappresentanti della società civile, la Commissione di studio, in accordo con i 17 Comuni che hanno inoltrato istanza di aggregazione, ha deciso di allestire una presa di posizione unica, lasciando libertà ai Municipi di presentare, se lo ritenessero opportuno, una propria presa di posizione autonoma.
La presa di posizione - La Commissione di studio ha preso atto che, per quanto riguarda il Bellinzonese, lo scenario proposto dal PCA corrisponde a quanto deciso dai 17 Comuni. La volontà dei Municipi è stata dunque debitamente tenuta in considerazione. Pur condividendo l’obiettivo di lungo termine indicato nel PCA, nella presa di posizione allegata la Commissione di studio sottolinea, in particolare, che nella definizione di nuovi Comuni aggregati occorre evitare di creare ulteriori squilibri tra i poli urbani (1 Comune con 100'000 abitanti e gli altri con la metà) e occorre evitare di creare ulteriori squilibri tra centro e periferie.
D’altro canto la Commissione di studio ritiene che il PCA non sia sufficiente se parallelamente non venga attuata la revisione dei flussi e delle competenze tra Cantone e Comuni (con una chiara suddivisione dei compiti e delle responsabilità) e il Cantone non definisca fin da subito quali e quante risorse intende investire nella realizzazione del Piano.
Per questi motivi la Commissione di studio, in rappresentanza dei 17 Comuni coinvolti, si attende che il Consiglio di Stato renda noto nel più breve tempo possibile il sostegno in termini finanziari che vorrà dare al Progetto aggregativo del Bellinzonese. Progetto che si ritiene uno dei tasselli fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi del PCA .
