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CANTONEEspulsioni dal Ticino: "Siamo uomini, o soltanto numeri?"

08.12.13 - 18:52
Il Deputato socialista Francesco Cavalli: "A prevalere deve essere il buon senso e non la burocrazia"
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Espulsioni dal Ticino: "Siamo uomini, o soltanto numeri?"
Il Deputato socialista Francesco Cavalli: "A prevalere deve essere il buon senso e non la burocrazia"

BELLINZONA - Ne abbiamo parlato proprio su questo portale la scorsa settimana. Arlind Lokaj, 17enne di origini kosovare, residente nel Bellinzonese,  dovrà lasciare la Svizzera entro il 15 dicembre. Arlind è nato in Ticino, e dopo un periodo di residenza in patria, nel 2010 è tornato in Svizzera per vivere con la madre. Ad Arlind però viene negato il ricongiungimento con la madre.

Non è l'unico che rischia di essere espulso dalla Svizzera. Su la RegioneTicino negli scorsi giorni è apparsa la storia di Monica Silva, 49 anni, gravemente invalida e residente da 21anni a Chiasso. Anche a lei, improvvisamente, viene notificato il decreto di espulsione, motivato, a quanto sembra, dal fatto che non risiede stabilmente nel comune. E per questo è stata sorvegliata per 6 mesi dalla polizia.

Due storie che hanno spinto qualcuno a farsi la domanda "Siamo donne, uomini o soltanto numeri?". La domanda se l'è posta Francesco Cavalli, deputato PS, che oggi ha inoltrato un'interrogazione su questi due casi "diversi, ma accomunati dalla freddezza, dal formalismo e da una certa insensibilità verso situazioni personali che meriterebbero un maggiore approfondimento".

Cavalli lo aveva già scritto in una precedente interrogazione: "non si contesta il fatto che le decisioni della Sezione della Popolazione siano fondate su basi legali, ma piuttosto la modalità di affrontare simili casi solo dal lato formale e burocratico. A prevalere dovrebbero essere invece i principi umanitari, ma basterebbe anche il buon senso".

Considerazioni che hanno spinto il deputato socialista a chiedere al Governo se non ritenga che i due provvedimenti siano in palese contrasto con le nostre tradizioni umanitarie, e se le decisioni sono state prese dall’Autorità Federale o dalla Sezione della Popolazione del Dipartimento delle Istituzioni. "
"In riferimento al caso di Arlind Lokaj, la nascita in Ticino, il ricongiungimento famigliare e la raggiunta integrazione non contano proprio nulla? Nel caso di Monica Silva come si giustifica una continua sorveglianza di polizia per controllare gli spostamenti di una donna in stato di grave invalidità?" chiede Cavalli nella sua interrogazione.

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