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BELLINZONA - E' stato un successo il viaggio compiuto da Filippo Lombardi, nella sua veste di Presidente del Consiglio degli Stati, in Oman ed Emirati Arabi Uniti.
Lombardi, scrive sul suo blog, è ritornato nel Sultanato di Oman 18 anni dopo la sua prima visita nel paese, del quale ha apprezzato l'oculata amministrazione delle proprie risorse naturali, la gestione dell'economia, dell'istruzione e della rete infrastrutturale, e la progressiva democratizzazione. "Anche in Oman è lampante la spontanea simpatia verso la Svizzera, piccolo paese neutrale fra grandi e potenti vicini, pronto ad impegnarsi per processi di pace che possano far scemare le tensioni".
Anche nella parte del viaggio negli Emirati Arabi Uniti (sette in totale, tre dei quali visitati dal politico ticinese), la cui struttura ricorda a grandi linee quella della Svizzera federale, è emerso come "la regione abbia particolarmente bisogno di distensione". La principale preoccupazione, osserva Lombardi, è il possibile crollo del sistema vigente che prevedeva da una parte la fornitura di petrolio e gas agli Stati Uniti, in cambio di sicurezza e protezione militare. Posizione che le nuove tecniche di ricerca di idrocarburi stanno mettendo a repentaglio. I rapporti tra la Svizzera e i Paesi di quest'area diventano interessanti per entrambi.
Lombardi ha quindi appreso con soddisfazione la decisione del Governo degli Emirati di ratificare il Trattato di libero scambio dei paesi del Golfo (GCC) con l’AELS, "negoziato cinque anni or sono e dal quale la Svizzera si attende molto". L’ultimo ostacolo era rappresentato dalla mancata firma di Dubai, che di conseguenza bloccava gli Emirati temendo la perdita di dazi doganali importanti (fra i 70 e i 100 milioni annui).
Lombardi ha infine incontrato i membri della comunità svizzera in varie località, e ha partecipato all'inaugurazione della Swiss Tower a Dubai.
