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CANTONEPC: "Salvare o affondare il lavoro in Ticino? No all'iniziativa!"

17.05.13 - 19:30
PC: "Salvare o affondare il lavoro in Ticino? No all'iniziativa!"

LUGANO - Il Comitato Cantonale del Partito Comunista (PC), ha deciso (a larga maggioranza) di non sostenere l’iniziativa popolare “Salviamo il lavoro in Ticino” promossa dai Verdi. Lo comunica in una nota stampa giunta in serata.

 

"Essa - scrivono - è infatti alquanto ambigua e potrebbe causare più danni che benefici alla classe lavoratrice ticinese.  L’iniziativa, che rivendica l’introduzione di salari minimi differenziati per settore e mansioni, dà infatti pieno potere al Consiglio di Stato di stabilire un salario minimo, fissandolo sulla base di una percentuale liberamente scelta del salario mediano nazionale. Ci preoccupa anzitutto che si dia mandato di stabilire i salari minimi di riferimento allo stesso governo che ha di recente fissato dei minimi da fame in vari settori professionali e che continua con una deludente politica d’indicizzazione degli stipendi pubblici. Il Consiglio di Stato avrebbe poi, inoltre, sempre la possibilità di ritoccare verso il basso tali salari quando riterrà necessario far "ripartire” (come dicono loro!) l’economia: tutto questo senza la possibilità da parte della popolazione di opporvisi".

 

L’iniziativa, per il PC, potrebbe inoltre "spingere la stipulazione di accordi contrattuali “bidone” con dei salari minimi inferiori a quelli teoricamente promossi dall’iniziativa, solo con lo scopo d’aggirare l’obbligo salariale. Va infatti notato come la proposta dei Verdi non sia assolutamente applicabile là dove già esistono dei contratti collettivi di lavoro (CCL). Non da ultimo il Partito Comunista è contrario ad un’ulteriore politica di divisione della classe lavoratrice, incoraggiata dal riconoscimento di salari minimi diversi tra settori e mansioni, contribuendo così a differenziare ancor più la dignità del lavoro umano in mestieri di serie A e mestieri di serie B".

 

Il Partito Comunista ci tiene a ricordare invece il proprio sostegno all’iniziativa dell’Unione Sindacale Svizzera (USS) per un salario minimo di Fr. 4'000 per tutti, la quale "sopperisce in buona parte ai difetti dell’iniziativa dei Verdi e permetterebbe un primo passo verso un vero miglioramento delle sempre più precarie condizioni di vita dei lavoratori ticinesi".

 

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