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CANTONE"Noi peggiori della classe? È tutto relativo..."

06.02.13 - 13:06
Secca replica dei tre consiglieri nazionali ticinesi 'bersagliati' dal sondaggio sull’incoerenza di '20 Minuten'
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"Noi peggiori della classe? È tutto relativo..."
Secca replica dei tre consiglieri nazionali ticinesi 'bersagliati' dal sondaggio sull’incoerenza di '20 Minuten'

LUGANO – C’è chi la prende con filosofia. Ma anche chi si incavola. Di certo Marco Romano (PPD), Fabio Regazzi (PPD) e Pier Rusconi (UDC) non sono entusiasti dell’esito del sondaggio sull’incoerenza dei consiglieri nazionali, pubblicato da 20 Minuten. Il criterio è legato al sistema Smartvote: in pratica al confronto tra le promesse fatte dai politici quando erano ancora candidati alle elezioni federali e quanto hanno poi effettivamente votato una volta insediatisi a Berna. I tre ticinesi ‘bocciati’ dal sondaggio reagiscono così:

Marco Romano: “Conosco bene il sistema ‘Smartvote’. Il fatto è che questi sondaggi sono fatti con domande secche, a cui si risponde con un ‘sì’ o con un ‘no’. Non c’è spazio per le sfumature, insomma. Un esempio? Io sono favorevole alla libera circolazione delle persone, ma non condivido la situazione attuale in Ticino. E poi non dobbiamo dimenticare che il cambiamento di posizione può fare parte di un processo di discussione in politica: ad esempio sulla questione della medicina pre-natale avevo un’idea che con il tempo, e con l’approfondimento, è cambiata”.

 

Fabio Regazzi: “È un giudizio troppo severo. Mi sembra che non sia vietato cambiare opinione. Si paga un po’ lo scotto di essere ‘nuovi’, siamo un po’ degli apprendisti noi alla prima legislatura. Con Smartvote ci si deve esprimere già mesi prima delle elezioni, anche su temi che si conoscono ancora poco. Quando si arriva a Berna ci si rende conto che la realtà può essere un’altra”.

 

Pierre Rusconi: “È una cavolata. Non mi sembra di essere stato così incoerente finora. Vorrei tanto sapere, nel dettaglio, quali sono state le mie incoerenze. Ricordiamoci tra l’altro che solo gli stupidi non cambiano idea. È tutto relativo”.

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