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CANTONEI partiti si turano il naso e approvano il Preventivo 2013

19.12.12 - 17:04
I conti dovrebbero passare, seppure nel generale scetticismo sulla loro bontà. Contrari Verdi, UDC, MPS e Area Liberale. Si attende solo il voto
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I partiti si turano il naso e approvano il Preventivo 2013
I conti dovrebbero passare, seppure nel generale scetticismo sulla loro bontà. Contrari Verdi, UDC, MPS e Area Liberale. Si attende solo il voto

BELLINZONA - Non è piaciuto praticamente a nessuno, ma sarà approvato "per senso di responsabilità". Il Parlamento ticinese darà, con tutta probabilità, l'ok al messaggio sul Preventivo 2013. Favorevoli Lega, PLR, PPD e PS, contrari Verdi, UDC, MPS e Area Liberale. Non sono mancate le accuse incrociate tra partiti, le acredini e le frecciate. Un tema cruciale e delicato, quello dei conti cantonali, che ha scaldato gli animi di alcuni deputati durante la lunghissima discussione.

Sadis - La direttrice del Dipartimento finanze ed economia Laura Sadis ha ricordato come gli ultimi mesi siano stati particolarmente complicati, con la gestazione molto lunga di questi conti che l'aula ha approvato. "La nostra volontà e il nostro impegno non sono mai venuti meno" ha ricordato il Consigliere di Stato. "Siamo soddisfatti che i rappresentanti dei partiti di governo abbiano saputo far prevalere il senso di responsabilità che sta alla base del mandato che si riceve dai cittadini". Sadis ha difeso la compilazione del Preventivo, rispetto a quelle scelte contabili che sono state definite "lifting" da alcuni deputati. La preoccupazione dei partiti sull'andamento delle finanze cantonali è stata condivisa dal Governo, che si è detto subito disposto a lavorare costruttivamente per trovare una soluzione. "Prova ne è anche la serie di misure aggiuntive per una ventina di milioni, presentate il novembre scorso".

La palla tocca ai partiti, invitati da Sadis a trovare atteggiamenti concreti e coerenti. "Non entrare nel merito, o rigettare i conti, non avrebbe permesso di indicare concretamente dove e come intervenire per raddrizzare la tendenza deficitaria dei conti". Il Consiglio di Stato non è spocchioso, ha aggiunto la DFE, ed è interessato a ogni contributo che possa migliorare la discussione e i provvedimenti. "La soddisfazione di saper attuare un Preventivo dimostra la capacità di fare delle scelte, come la politica vera richiede, ma non deve far dimenticare tutto quanto ha preceduto questo voto".

 

Borradori - Il messaggio politico dell'approvazione del Preventivo 2013, osserva Marco Borradori, è diverso da quello che poteva essere in caso di bocciatura. Il deficit dei conti non è ingiustificato, ha dichiarato il Presidente del Consiglio di Stato. Uno scenario non percorribile, perlomeno non auspicabile. "I 200 milioni di disavanzo trovano ragioni concrete nel finanziamento delle cliniche private, nel risanamento della Cassa pensioni, nel calo degli utli della Banca nazionale, nel passaggio tra i Cantoni paganti, e nella crisi finanziaria che va a toccare tutti, Cantoni e Stati a noi vicini".

 

Il Governo ha fatto un lavoro serio, afferma Borradori, specie durante l'estate, scendendo da un disavanzo di 300 milioni fino a un "più presentabile" deficit di quasi 200 milioni. "Uno sforzo di non poco conto".

Lega dei Ticinesi - "I problemi sono tanti, e non è con l'approvazione di oggi che ce ne sbarazziamo". Ha cominciato così il suo intervento il capogruppo della Lega dei Ticinesi Attilio Bignasca, alla ripresa dei lavori parlamentari dopo una sospensione dle dibattito, causata proprio dalla sua assenza dall'aula (insieme a quella dei Consiglieri di Stato Gobbi e Borradori). Bignasca si è chiesto come mai questo Cantone, che per far quadrare i conti ha quasi dovuto vendere i gioielli di famiglia, viene considerato finanziariamente forte. "Abbiamo davanti una montagna da scalare: non il Ceneri, l'Everest".

PLR - In precedenza il liberale radicale Christian Vitta, definito ironicamente "Penelope" dal collega di partito Celio per la sua pazienza nel tessere la tela di questo accordo, aveva portato l'adesione del suo gruppo. Ad eccezione del granconsigliere Jean-Francois Dominé che ha manifestato la sua volonta di astenersi. Un rapporto sottoscritto all'unanimità da parte dei rappresentati dei partiti di governo, pertanto l'aula dovrebbe approvarlo senza problemi. L'accordo raggiunto ha convinto il PLR a rinunciare al rinvio del messaggio a gennaio.

 

La riduzione del disavanzo a quota 165 milioni è "un segnale che va nella giusta direzione", tenuto conto anche della preoccupazione per la situazione finanziaria del Cantone. Il PLR plaude alla riduzione delle spese per beni e servizi, e delle spese di ammortamento. E' pure da salutare positivamente l'alleggerimento dei tagli sui salari dei dipendenti pubblici. "Speriamo possa disinnescare il rischio di referendum, misura proposta sia socialmente sostenibile".

 

PPD - Dopo Bignasca la parola è passata poi a Fiorenzo Dadò per il PPD. "Una delle vicende politiche più martoriate degli ultimi anni, nel quali è mancato il buonsenso. E' tempo e ora che ci prendiamo molto sul serio, sappiamo tutti che non siamo qui a giocare a nascondino". Si temono lacerazioni e spaccature, che aprirebbero la strada a tempi d0incertezza "Faremo di tutto perché questo non avvenga, né ora ne mai, purché sia volontà di tutti".

 

"Denunciare che esistono i problemi va bene, ma limitarsi a quello non lo possiamo più accettare" ha aggiunto Dadò. "Da anni si dicono sempre le stesse cose: mai si passa dall'annunciazione a fatti concreti. Diversi di voi, per non parlare degli ex colleghi, hanno parlato nel vuoto". Un discorso con toni duri: "Quello che è capitato in questi mesi l'avevamo annunciato già un anno fa. Molti hanno dubitato della capacità della politica di trovare una soluzione. Purtroppo è prevalsa la contrapposizione, e l'andare a scovare sotto la polvere regolamenti desueti per bloccarsi".

 

La critica di Dadò tocca sia il Governo che il Parlamento ticinese. L'impegno è la salvaguardia delle finanze ticinesi, non intaccando la qualità di vita della popolazione. Il Preventivo resta, però, "un risultato sconsolante. I conti sono e restano inaccettabili", ma rappresentano un esempio dell'accordo tra i partiti di governo. Considerando soprattutto che il Cantone gode ancora di una lieve crescita economica, e che la situazione non è ancora disperata. "Il tempo della vera crisi non è ancora giunto, e chi lo afferma vuol dire che è stato fino ad oggi nella bambagia". La politica del "tassa e spendi" è completamente dissennata, ha concluso Dadò. "La grande macchina dello Stato va fatta funzionare meglio. I soldi, frutto del duro lavoro dei cittadini, non vengono spesi bene. E' giunto il momento d'invertire la marcia".

 

PS - A prendere la parola per il Partito Socialista è stato poi il presidente Saverio Lurati, che ha sottolineato come tutti i partiti abbiano concordati sulla diagnosi. Meno è stato l'accordo sulla terapia da somministrare al malato, ovvero ai conti cantonali. "La maggioranza ha abdicato agli impegni istituzionali propri delle forze di governo, con ipotesi di lavoro che non hanno trovato concreta applicazione per mancanza di conoscenza della realtà quotidiana". Lurati ha ricordato la posizione del Ps: approvazione con modifiche entro un dato termine. "Il Ticino sta pagando un prezzo molto alto per la scellerata politica degli sgravi fiscali, e per la politica miope con l'avallo a insediamenti industriali, che ha portato a salari inferiori di un quinto rispetto al resto della Svizzera".

 

Come pensavano i "guru di Medeglia" che in qualche settimana che si potesse rifare da capo il Preventivo? si è chiesto Lurati. La congiuntura attuale può solo peggiorare, osserva il presidente del PS, con un aumento della disoccupazione e l'aumento di situazioni che portano al dumping salariale. "Gli sgravi non hanno portato niente alla maggioranza della popolazione, ma hanno fatto sì che non si portasse fieno in cascina. Ci sono spazi di manovra per una migliore ripartizione della ricchezza, ma si tratta di assumersi la responsabilità di un partito di governo senza muoversi in maniera sclerotica e disorganizzata".

 

Le misure contenute nel Preventivo non lasciano molto soddisfatto il PS, che ritiene che tutti gli interventi di rilancio dell'occupazione o di sostegno al reddito pianificazione industriale siano accentuati. Contrapponiamo proposte atte a recuperare risorse" attraverso una fiscalità più equa. "Un compromesso che è l'unica strada praticabile" nel contesto attuale. Il PS è disposto a collaborare con chi s'impegnerà a costruire proposte adeguate per i bisogni dei cittadini.

 

Verdi - Francesco Maggi, a nome del gruppo de I Verdi, ha ricordato come il partito di opposizione non abbia mai votato un preventivo o un consuntivo. Questa volta, "impietositi", i Verdi erano pronti a sottoscrivere il Preventivo a due condizioni: via i tagli al personale statale e una revisione della spesa, come compensazione dei maggiori oneri. "Una volta in più non si è voluto sentir parlare di revisione della spesa. Sembra che oggi per il Governo esista solo un piano A", e manchino scenari alternativi per affrontare le difficoltà, che hanno portato "all'opera buffa" che si è tenuta in queste settimane.

 

"Dobbiamo favorire una mentalità che porti a una riduzione degli sprechi" ha osservato Maggi, che ha sottolineato gli sperperi in vari settori come quello energetico e delle trasferte. Si chiede una trasparenza e un'ottimizzazione della presentazione delle spese, e di intervenire con coraggio su temi cruciali come quello dell'occupazione. "C'è la possibilità di aumentare le entrate" ha ricordato Maggi, riferendosi specialmente agli italiani e di un paragone con la Florida, località attrattiva per gli anziani per il clima e la pace sociale. "Dobbiamo giocare meglio questa carta, rispetto a quanto abbiamo fatto finora. Ma bisogna anche smetterla di svendere il territorio per un piatto di lenticchie" ha aggiunto l'esponente verde, ricordando un tema cardine del proprio partito. I Verdi hanno appoggiato, in fase di votazione, il rapporto di minoranza di Sergio Savoia.

 

UDC - Gabriele Pinoja, per il gruppo UDC, ha definito il Preventivo "insipido, stracotto e riscaldato. Il pataracchio e l'inciucio stanno sempre dietro l'angolo". Lo scenario di un pareggio futuro dei conti, entro il 2015, sembra a Pinoja "una sparata", che ha criticato l'impostazione della manovra. "I risparmi si limitano a soli 15 milioni, complimenti" ha dichiarato ironicamente il presidente dell'UDC Ticino, molto critico sia con il Consiglio di Stato che con i partiti di governo.

 

"Ritoccare l'ammortamento dell'1% non significa un risparmio. Il passato ci ha insegnato a essere diffidenti: chi si occupa di preventivi deve tralasciare esercizi d'improvvisazione". Accettare oggi questo Preventivo, vorrebbe dire accettare un preventivo di transizione come in passato, mentre bocciarlo avrebbe un senso maggiore, che costringerebbe il Consiglio di Stato ad agire con maggiore celerità per le soluzioni. Il Gruppo ha quindi sostenuto il proprio rapporto di minoranza.

 

MPS-PC e Area Liberale - Il deputato dell'MPS Matteo Pronzini, che ha dichiarato la sua opposizione al Preventivo, ha affermato che la nuova versione con la logica di austerità e risparmio peggiora le cose, mentre dovrebbe agire per tutelare gli interessi della popolazione. Le riforme nel settore pubblico mostrano "come non si voglia procedere con misure realmente efficaci". Occorre un mutamento radicale di politica, che vada ad aumentare le entrate e la spesa sociale, sostiene Pronzini, per questioni di equità e per stroncare sul nascere i segnali di una crisi della società ticinese.

 

Sergio Morisoli, da parte sua, ha votato il rapporto di minoranza dell'UDC. Il deputato ha osservato che la soddisfazione nell'aver trovato un accordo non è giustificata. "Siamo al palo, esattamente come un anno fa". Gli abbellimenti contabili nella correzione del deficit sono "trucchetti" che corrispondono a puri e semplici lifting, afferma il deputato di Area Liberale. "I 28 milioni di maggior gettito di imposte contabilizzato a Preventivo anziché a consuntivo, è l’inizio del ritoccare in meglio le entrate abbandonando il criterio legale della prudenza". I precedenti ci sono, e non sono positivi."La profonda crisi dei cantoni romandi, negli anni Novanta, è iniziata così". Alcune misure autolesioniste, se non leggere e inutili, hanno compromesso la possibilità di azioni più incisive e strutturali all'interno dell'amministrazione pubblica. 

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