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Gran Consiglio - PPDArmando Boneff

18.02.11 - 08:16
Armando Boneff

Sono nato nel 1953 a Sorengo, coniugato da 32 anni e ho un figlio ormai 29enne. Vivo e lavoro a Lugano quale titolare di uno studio grafico e direttore di Pro-Media Lugano Sagl. Dal 1987 sono vignettista per il Giornale del Popolo (membro Associazione svizzera dei giornalisti).

Politica attiva : Deputato in Gran Consiglio dal 2003. Commissioni parlamentari : speciale Scolastica, speciale Sanitaria, Sorveglianza sulle condizioni di detenzione (presidente 2005-2006/2008-2009) ; speciale scolastica (membro Gruppo storia delle religioni), delle Petizioni e dei ricorsi (2009-2010 presidente Sottocommissione audizioni naturalizzandi). Presidente Gruppo di accompagnamento ai progetti sul volontariato sociale (nominata dal Consiglio di Stato).
Impegni nella società civile : vice-presidente Associazione L’Orto, Muzzano (azienda sociale), membro del Consiglio di Fondazione OTAF, Sorengo, presidente Associazione Vivi Molino Nuovo ; cassiere Associazione amici del Cardio­Centro Ticino ; cofondatore Associazione amici dell’Ospedale Malcantonese.
 
Com’è nata la passione per la politica ?
"In gioventù mi sono occupato di politica solo nell’ambito professionale, come vignettista e come consulente di comunicazione. Solo a 49 anni mi sono candidato per il Gran Consiglio sulla lista del PPD e con mia grande sorpresa ho avuto l’onore di essere eletto. Questa esperienza mi ha permesso di conoscere meglio il Ticino e mi ha invogliato ad impegnarmi maggiormente sanche nella società civile, soprattutto in favore delle categorie di cittadini più svantaggiati".
 
Quali sono i temi che le stanno più a cuore ?
"Per predisposizione naturale e per esperienza sono interessato soprattutto ai temi legati alla socialità. Ma, come ben si sa, la realizzazione della persona umana (dal diritto di nascere a quello di vivere in salute, dignitosamente secondo i propri valori e le proprie aspirazioni) dipende da un’infinità di fattori. Perciò non vi è tema trattato dalla politica che si possa definire di secondaria importanza…"
 
Quali sono i problemi più urgenti da risolvere in Ticino ?
"La disoccupazione (investendo nella ricerca, sostenendo l’innovazione e l’economia locale con inventiva e buonsenso) ; l’istruzione e l’educazione (rivalutando il ruolo dell’in­segnante e rafforzando l’istituzione scolastica affrontando i problemi con realismo : basta con la sterile diatriba fra pubblico e privato) ; una sanità effi­ciente e sopportabile (contenimento dei costi evitando una sanità a due velocità) ; lo svi­luppo armonioso di tutte le regioni (migliorando la coesione territoriale attraverso la valorizzazione di tutte le risorse e l’abbandono del campanilismo esasperante) ; la sicurezza (più risorse per gestire e ridurre il disagio giovanile, più attenzione alle categorie svantaggiate, sufficienti forze dell’ordine per mantenere la sicurezza al livello attuale)".
 
Quale il Ticino del futuro che sogna ?
"Nei sogni « esagero » e vedo un mondo più pulito e più giusto… Da sveglio vorrei contribuire alla costruzione di un Ticino unito, consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, più coeso con il resto della Svizzera e capace di valorizzare maggiormente la sua posizione geografica (Porta Sud della Svizzera)".
 
Perché dovremmo votarla ?
"In questi otto anni in Parlamento ho fatto del mio meglio per rappresentare soprattutto chi solitamente ha poca voce. Nessuno è indispensabile, ma se verrò rieletto continuerò a lavorare con piacere, spirito di servizio e quel po’ di esperienza in più".
 
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